LONDRA/TOKYO (Reuters) - Il dollaro guadagna terreno rispetto alle controparti europee in vista degli attesissimi dati sull'inflazione Usa, premiato anche dalle indiscrezioni Reuters secondo cui Pechino starebbe valutando un deprezzamento della valuta l'anno prossimo, prospettiva che indebolisce non soltanto lo yuan ma anche altre divise asiatiche.
L'euro arretra dello 0,25% a 1,0503 dollari, alla vigilia della riunione Bce sui tassi. La sterlina cede lo 0,27% a 1,2735 dollari in vista dei dati sull'inflazione Usa in agenda alle 14,30.
Il dollaro avanza 0,24% rispetto alla valuta cinese a 7,2856 sulla piazza offshore e dello 0,34% sul mercato onshore a 7,2698.
Il fatto che Pechino stia prendendo in considerazione una svalutazione del cambio mette in evidenza quanto le autorità cinesi siano consapevoli della necessità di maggiori stimoli economici per contrastare la minaccia di Trump di imporre dazi più elevati, dicono fonti vicine al dossier.
Rispetto al biglietto verde arretrano anche le valute più esposte alla Cina come il dollaro australiano in calo dello 0,5% e quello neozelandese dello 0,6%. Entrambe le divise sono scivolate sui minimi dell'anno dopo le indiscrezioni da Pechino. Debole anche la valuta coreana.
(Tradotto da Claudio Leonel Piacquadio, editing Alessia Pé)