(Reuters) - Il dollaro si avvicina al livello più alto in oltre due anni, con i trader che ridimensionano le previsioni sui tagli dei tassi Usa nel 2025 dopo solidi dati economici, mentre gli occhi sono puntati su una sterlina debole a causa dei timori degli investitori sulla salute fiscale della Gran Bretagna.
L'attenzione del mercato torna a concentrarsi sulla possibilità che i dazi statunitensi vengano aumentati gradualmente, dopo che indiscrezioni stampa hanno suggerito che la nuova amministrazione Trump potrebbe adottare un approccio misurato.
Poco dopo le 10 italiane l'euro sale dello 0,25% a 1,0269 dollari dopo aver toccato ieri 1,0177 dollari, il livello più basso dal novembre 2022. La moneta unica è scesa di oltre il 6% nel 2024 a causa dei timori legati alle tariffe e della divergenza di politica monetaria tra la Fed e la Banca centrale europea.
L'indice del biglietto verde è poco mosso a 109,5, non lontano dal massimo di 26 mesi a 110,17 raggiunto ieri.
Il focus si sposta sulla sterlina, date le preoccupazioni degli investitori sulla sostenibilità fiscale della Gran Bretagna. La divisa si attesta a 1,2218 dollari dopo aver toccato 1,21 dollari ieri, il minimo da novembre 2023.
Lo yen è poco variato a 157,51 dollari, allontanandosi dal minimo di quasi sei mesi toccato la scorsa settimana, con i trader che si preparano alla riunione di politica monetaria della Banca del Giappone prevista per la prossima settimana, in cui i mercati valutano al 57% la possibilità di un rialzo dei tassi.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Valentina Consiglio)