LONDRA (Reuters) - L'euro sfiora un minimo di tre settimane, spinto dalle crescenti aspettative che la Banca centrale europea possa tagliare i tassi già a marzo, mentre la prospettiva di un allentamento della politica monetaria giapponese ha dato allo yen la spinta più forte su base giornaliera da gennaio.
Il calo dell'inflazione, il rallentamento delle principali economie come quella tedesca e la debolezza del mercato del lavoro hanno spinto gli operatori a ritenere che la Bce taglierà i tassi al 3,0%, dall'attuale 4%, entro settembre, rispetto all'aspettativa di una riduzione a 3,4% di due settimane fa.
La Bce si riunisce giovedì prossimo per l'ultima riunione del 2023. I banchieri centrali hanno posto poca resistenza al recente riprezzamento dei tassi e persino Isabel Schnabel, nota per la sue posizioni 'hawkish', ha escluso la possibilità di un rialzo.
Intorno alle 10,30, l'euro, che questa settimana è sceso dello 0,95%, sale dello 0,13% a 1,0777 dollari.
Lo yen, protagonista assoluto della seduta, sale di oltre l'1% fino a raggiungere il valore più alto degli ultimi tre mesi nei confronti del dollaro.
Cresce l'attesa per un segnale da parte della Banca del Giappone di un imminente allentamento della politica monetaria e la riunione della prossima settimana potrebbe rappresentare un'occasione per dare qualche segnale in questo senso.
Il dollaro cede circa l'1,4% rispetto allo yen, a 145,24.
L'indice del dollaro, che ha perso il 3% il mese scorso, cede lo 0,25% a 103,894 in attesa dei dati sui payroll non agricoli.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Sara Rossi)