Crollo o correzione dei mercati? In ogni caso, ecco cosa fare adessoVedi i sopravvalutati

Ftse Mib migliore in Europa con spread in calo

Pubblicato 03.07.2019, 10:41
Aggiornato 03.07.2019, 11:14
© Reuters.
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Investing.com - Mercati europei tinti di verde dopo l’accordo sulla Presidenza della Banca centrale europea che vedrà Christine Lagarde sostituire Mario Draghi.

Il Ftse Mib accelera e guadagna oltre l’1% superando quoa 21.600 punti restando il migliore in Europa. L’indice Euro stoxx 50 cresce dello 0,63%, mentre restano in scia il Dax, il Cac 40, il Ftse 100 e l’Ibex 35.

A Milano prosegue l’ottimismo in attesa della decisione della Commissione europea sulla procedura di infrazione per l’Italia. Oggi ci sarà la riunione del Collegio dei commissari che valuerà la lettera inviata dal governo italiano sui conti 2020 alla Commissione. Il prossimo passo atteso sarà quello del 9 luglio quando l’Ecofin sarà chiamato a giudicare lo stato di salute del debito pubblico italiano.

Prosegue il calo dello spread che scende a 215 punti, ai minimi dal 2014, con il rendimento dei btp a 10 anni che scende all'1,755%.

Ne approfitta parte del settore bancario, segnando un aumento dello 0,66% del FTSE Italia All Share Banks. Prosegue il trotto di Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), con un +2% che si aggiunge ai guadagni delle precedenti sedute.

Ben impostate anche FinecoBank (MI:FBK), Banca IFIS (MI:IF), Banca Generali (MI:GASI), Unipol (MI:UNPI), Mediobanca (MI:MDBI) e Unicredit (MI:CRDI), con crescite intorno all’1%. Negative, invece, Banco Bpm (MI:BAMI), Bper Banca (MI:EMII) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) che scambiate intorno alla parità.

Proseguono la corsa Ferrari (MI:RACE) e Fiat (MI:FCHA) insieme a Exor (MI:EXOR), con il Cavallino Rampante ai massimi storici, seguiti da Atlantia (MI:ATL), Poste Italiane (MI:PST), e le utility Terna (MI:TRN), Italgas (MI:IG), Enel (MI:ENEI), Snam (MI:SRG) Rete e Hera (MI:HRA), in crescita superiore all’1%.

Male i titoli petroliferi, sulla scia del prezzo del greggio a 56 dollari al barile, avendo già terminato l’effetto dell’accordo dell’Opec sul taglio alla produzione. Saipem (MI:SPMI) resta in fondo alla classifica delle blue chips con un -2,48%, seguita da Tenaris (MI:TENR), Eni (MI:ENI) e Saras (MI:SRS).

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