Investing.com - Andamento in controtendenza per il Ftse Mib rispetto al resto dei principali indici europei. Se le blue chips di Milano guadagnano lo 0,33%, restano intorno alla parità il Dax, l’Ibex 35, il Cac 40, mentre più sostenuto rimane il britannico Ftse 100.
Dopo essere terminato l’effetto “accordo” tra Donald Trump e la Cina in tema di dazi, a sostenere l’indice italiano sono le ipotesi diffuse dall’Ansa di una possibile chiusura positiva del negoziato Italia-UE sui conti pubblici.
Ieri il governo ha presentato un pacchetto di misure giudicato positivo dalla Commissione europea, spingendo verso la chiusura della trattativa.
Stasera ci sarà la riunione dei capi di gabinetto dei commissari europei, mentr eil Collegio si terrà domani alle 12.30 a Bruxelles.
Se la situazione relativa al 2019 sembrerebbe aver convinto la Commissione, per il 2020 mancano anche le rassicurazioni da parte del governo italiano. Nel mezzo delle trattative per i ruoli fondamentali nell’Unione europea, la Commissione potrebbe decidere per il rinvio del suo giudizio in attesa della legge di Bilancio.
L’ottimismo fa scendere ancora lo spread, oggi sotto i 225 punti e ai minimi di un anno, mentre il btp a 10 anni cala all'1,896%.
A Milano in forte ascesa le utility, con Terna (MI:TRN), Snam (MI:SRG), Hera (MI:HRA), A2A (MI:A2) e Italgas (MI:IG) che guadagnano oltre il 2%, mentre prosegue il recupero di Atlantia (MI:ATL).
Corre ai massimi storici Ferrari (MI:RACE), con la giornata di oggi caratterizzata dalla seconda trance del programma pluriennale di acquisto di azioni proprie da 200 milioni di euro. Resta debole Fiat (MI:FCHA).
Deboli i titoli bancari (FTSE Italia All Share Banks a -0,36%), con Ubi Banca (MI:UBI) che cede oltre il 2%, seguita da Unicredit (MI:CRDI), Banco Bpm (MI:BAMI). Prosegue il galoppo, invece, Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), mentre restano positive Banca IFIS (MI:IF), Bper Banca (MI:EMII), DoValue (MI:DOVA), Mediobanca (MI:MDBI) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP).
In calo i titoli petroliferi con il greggio che scende a 58 dollari. Saipem (MI:SPMI) cede intorno al 2%, seguita da Tenaris (MI:TENR), Saras (MI:SRS) e Eni (MI:ENI), tutte negative.