6 aprile (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico si sono avvicinate oggi ai minimi da tre settimane, mentre gli investitori si interrogano sulla reale forza dell'economia cinese. Al tempo stesso il petrolio ha segnato un rialzo di quasi il 2%, sull'onda della speranza che arrivi presto un accordo globale sul congelamento della produzione.
L'indice MSCI, che non comprende Tokyo, alle 8,55 perdeva lo 0,02% circa. L'indice Nikkei ha chiuso la seduta in calo dello 0,11%.
Mentre gli asset più rischio hanno registrato una ripresa significativa dai minimi di febbraio, grazie ai mercati cinesi e alla speranza che Pechino riesca ad evitare lo slowdown, policymaker e investitori temono una ripresa accidentata o, peggio, di scarso respiro.
Alex Wolf, economista specializzato in mercati emergenti per Standard Life Investments, dice che è ancora troppo presto per parlare di stabilizzazione economica in Cina, perché le giacenze sono ancora troppo alte e gran parte della recente attività economica è stata trainata dalla spesa quasi-fiscale.
*SHANGHAI e HONG KONG: la borsa dell'ex colonia britannica è lievemente positiva (Prada perde oltre lo 0,7%), mentre Shanghai perde lo 0,13%. Nel corso della seduta gli indici sono rimasti stabili ai massimi livelli da gennaio, dopo che l'ultimo sondaggio sul settore dei servizi ha indicato segnali di ripresa.
TAIWAN, che ha riaperto anch'essa oggi, è la peggiore piazza asiatica, e perde oltre l'1,6%, trascinati dal comparto elettronico, da quello finanziario e da quello della plastica.
SYDNEY è positiva grazie a un rally dei titoli energetici. SINGAPORE recupera dalle perdite della seduta precedente, quando aveva registrato il calo giornaliero più forte da quattro settimane.
SEUL guadagna grazie agli acquisti stranieri, che ieri invece erano stati i principali protagonisti delle vendite. Rimbalzo per Samsung Electronics, che ha gaudagnato quasi il 2%.