Di Mauro Speranza
Investing.com – La Banca centrale europea delude le attese e i mercati passano dalla tempesta perfetta al terremoto.
Le vendite, infatti, non risparmiano nessuno e se il rosso diventa più intenso nell'azionario rispetto a questa mattina, le vendite si scatenano su tutti i settori.
A differenza di quanto fatto da Bank of England e Fed, La Banca centrale europea ha scelto di lasciare invariati i tassi, ampliando però gli acquisti del programma di Quantitative Easing, con un piano di acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi di euro entro la fine dell'anno. Misure che non solo non invertono il corso della giornata dei listini, ma peggiorano la situazione.
La pioggia di vendite colpisce l'Ibex 35 con un -11%, seguito dal Ftse Mib e dal Cac 40 con un crollo del 10%, mentre il Dax e il Ftse 100 scendono del 10%.
A Milano lo spread supera quota 220 punti e i titoli italiani di stato a 10 anni aumentano del 56%, con il tasso che sale all'1,80%.
Tra i titoli peggiori del Ftse Mib troviamo Atlantia (MI:ATL) (-16%), particolarmente colpita dall'impatto delle misure messe in atto dal governo che incideranno sugli incassi delle autostrade.
Flessioni a doppia cifra anche per moli altri titoli delle blue chips di Piazza Affari, come Leonardo (MI:LDOF), Ubi Banca (MI:UBI), Telecom Italia (MI:TLIT), Amplifon (MI:AMPF), Juventus (MI:JUVE), Unicredit (MI:CRDI), Nexi (MI:NEXII), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Mediobanca (MI:MDBI), Bper (MI:EMII) e Campari (MI:CPRI).
A Wall Street stessa musica: cedono infatti più del 6% il Dow Jones, il Nasdaq e lo S&P 500, rafforzando la fase orso degli indici americani.
Le materie prime e i beni rifugio
Accelera, inoltre, il crollo del greggio che scende a 30 dollari, con il Brent sulla stessa scia, scambiato a 33 dollari al barile.
Non si salvano i beni rifugio, compreso il 'porto sicuro' per eccellenza, ovvero l'oro, che scende sotto quota 1.600 (-4%). Anche i buoni del Tesoro USA a dieci anni reagiscono e scendono sotto il tasso dello 0,7%, rappresentando così il vero rifugio di questo momento.
Per quanto riguarda le valute rifugio, poco mossi lo yen giapponese e il franco svizzero verso il dollaro, mentre l'euro scende verso il dollaro, con la coppia EUR/USD scambiata a quota 1,11.
Scivolone improvviso, infine, anche per il Bitcoin che cede oltre il 20% e si porta intorno a quota 6 mila dollari, ai mini dall'aprile 2019.