Di Peter Nurse
Investing.com - L’apertura dei mercati azionari statunitensi è indicata al rialzo questo martedì, in ripresa dopo le forti perdite della settimana scorsa, anche se persistono i timori di una potenziale recessione, con la Federal Reserve che intende alzare ancora i tassi di interesse.
Alle 13:00 CEST, il contratto dei future Dow sale di 480 punti, dell’1,6%, i future S&P 500 vanno su di 65 punti, o dell’1,8% ed i future Nasdaq 100 sono in salita di 210 punti, o dell’1,9%.
I maggiori indici a Wall Street hanno registrato la decima settimana su 11 in calo la scorsa settimana, sulla scia dell’aggressivo inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve con un aumento da 75 punti base.
Il blue-chip Dow Jones Industrial Average è crollato del 4,8% la scorsa settimana, l’S&P 500 del 5,8% ed il Nasdaq Composite del 4,8%.
Gli investitori cominciano positivamente la settimana (ieri era festivo a Wall Street), in caccia di affari con l’S&P 500 ora sceso di oltre il 23% dal massimo storico di inizio gennaio, in territorio orso.
Tuttavia, ciò non significa la fine delle vendite, con il mercato che deve ancora mettere in conto il rischio di recessione, secondo gli analisti di Morgan Stanley: l’S&P 500 dovrà crollare di un altro 15%-20% per rispecchiare pienamente la portata della contrazione economica.
Goldman Sachs ha alzato le stime sulla probabilità di una recessione il prossimo anno dal 15% al 30%, mentre per l’amministratore delegato di Tesla (NASDAQ:TSLA) Elon Musk, una recessione “è più probabile che no” sul breve termine, con il rallentamento che potrebbe comportare un taglio del 10% della forza lavoro nella sua azienda.
Alle 16:00 CEST arriveranno i dati di maggio sulle vendite di case esistenti, in attesa della testimonianza al Congresso del Presidente della Fed Jerome Powell domani e giovedì.
I prezzi del petrolio sono in salita questo martedì.
Alle 13:00 CEST, i future del greggio USA salgono del 2,2% a 110,34 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va su dell’1,5% a 115,80 dollari.
Entrambi i riferimenti hanno segnato i primi cali settimanali da aprile la scorsa settimana, nei timori che l’inasprimento monetario possa causare una recessione globale ed una distruzione della domanda di carburante.
Intanto, i future dell’oro scendono dello 0,2% a 1.837,60 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,0553, su dello 0,4%.