Di Alessandro Albano
Investing.com - I futures statunitensi vedono un'altra apertura in rosso per l'ultima seduta settimanale, con Wall Street in linea per chiudere l'ottava di scambi in negativo dopo la svolta hawkish della Federal Reserve. Inoltre, si farà sentire l'assenza degli spunti operativi visti i pochi appuntamenti macro di oggi.
Verso le 14:00 CEST, i futures sul Dow Jones segnano un calo di 130 punti, i ffutures S&P 500 registrano -12 punti, mentre i futures Nasdaq 100 cedono 8 punti.
Balza l'indice "della paura"CBOE Volatility Index, (+6% a 18,9) con futures sull'indicatore in rialzo del 2% a 19,9, entrambi sui livelli di inizio maggio. Dopo il picco di mercoledì sera, il Treasury a 10 anni è in calo dell'1,5% ad un rendimento dell'1,489%.
Giovedì sera, il Dow Jones ha perso lo 0,6%, l'S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,1%, mentre il Nasdaq Composite, ampiamente esposto sul tech, ha guadagnato lo 0,9% nonostante il contesto di politica monetaria. Nella settimana fino ad oggi, il Dow segna il -1,9%, l'S&P 500 il -0,6%, mentre il Nasdaq può contare sul +0,7%.
Come a Piazza Affari e per le altre Borse europee, anche a Wall Street è il giorno delle "tre streghe", con futures su indici, azioni e opzioni in scadenza, il che potrebbe portare maggiore volatilità sugli strumenti oltre a quella già presente sul mercato.
La decisione della Fed di puntare su aumenti dei tassi di interesse nel 2023, un anno prima del previsto, ha smosso gran parte dei mercati azionari, con gli investitori che dovranno adattarsi ad un diverso contesto di condizioni di finanziamento.
Secondo gli analisti di Goldman Sachs (NYSE:GS), "il Fomc ha sorpreso il mercato con uno spostamento del punto mediano nel 2023 a due aumenti da nessuno indicato a marzo e contro le nostre aspettative di un percorso invariato, mentre la discussione sul tapering è stata ampiamente in linea con le nostre aspettative".
"Per questo abbiamo modificato la nostra previsione sui tempi del primo rialzo al terzo trimestre 2023, rispetto al primo trimestre 2024 precedente. Tuttavia - aggiungono dalla banca d'affari - riteniamo che le probabilità di un aumento entro la fine del 2023 siano solo leggermente superiori del 50%, in quanto il rialzo potrebbe facilmente essere deragliato da un'inflazione inferiore al previsto o da una decelerazione più marcata della crescita con il venir meno del sostegno fiscale".