Investing.com – Peggiorano le borse europee trascinate a fondo dalle notizie provenienti dall’Iran a cui si aggiunge la situazione economica in Cina.
La produzione industriale cinese è cresciuta meno del previsto, fermandosi a +4,4%, in calo rispetto al precedente 4,8% e dato inferiore rispetto alle previsioni degli esperti che si attendevano un +5,2%.
Intanto, prosegue il rally del petrolio con il greggio che sale fino a +8% e il Brent che supera i 66 dollari al barile (+6%).
Non si attenuano, dunque, le proccupazioni dopo l’attacco di droni in Arabia Saudita che ha distrutto il 5% della produzione mondiale, attirando ancora gli acquisti sui titoli petroliferi non solo in Europa.
Guadagna oltre l'1%, infatti, l'indice italiano di settore FTSE Italia Oil & Gas, mentre quello europeo, lo STOXX Europe 600 Oil & Gas, guadagna oltre il 2%.
A Milano il Ftse Mib cede oltre l’1%, seguito dall’Ibex 35 (-0,80%), dal Dax (-0,66%), dal Cac 40 (-0,5%) e dal Ftse 100 (-0,16%).
Tra le ble chips di Piazza Affari, prosegue la corsa dei petroliferi come Tenaris (MI:TENR) (+3%), Eni (MI:ENI) (+2,60%) e Saipem (MI:SPMI), uniche in verde.
Resta il rosso fisso per Atlantia (MI:ATL), che cede oltre il 7%, nonostante il tentativo dell’operazione ‘trasparenza’ lanciata dopo l’inchiesta di venerdì scorso che ha portato a diversi arresti.
Vendite diffuse anche per gli altri titoli del principale indice milanese, con la flessione del 2% per Leonardo (MI:LDOF), FinecoBank (MI:FBK), Stm (PA:STM), CNH Industrial (MI:CNHI), Poste Italiane (MI:PST), Ferrari (MI:RACE) e Ubi Banca (MI:UBI), seguite da tutti gli altri titoli come Juventus (MI:JUVE), Unicredit (MI:CRDI), Banco Bpm (MI:BAMI).