Di Senad Karaahmetovic
Ali Faghri, analista di Guggenheim, ha declassato Tesla (NASDAQ:TSLA) a “Sell” da “Neutral”, poiché prevede un percorso negativo per il titolo del produttore di EV.
Questo percorso può portare ad una performance inferiore delle azioni Tesla sia nel breve che nel medio termine, ha dichiarato Faghri in una nota per i clienti. Il suo nuovo price target di 89 dollari per azione implica un rischio di ribasso di circa il 28% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.
“In vista di un contesto difficile per il FY23, riteniamo che TSLA abbia dovuto decidere se sacrificare la crescita dei volumi o i margini lordi e, in base all’intervento sui prezzi, la risposta sembra essere i margini lordi. Questo crea un quadro difficile per un titolo che viene ancora scambiato a circa 30x le nostre stime per il FY23, che ora prevediamo crescerà solo a un CAGR di circa il 10% nei prossimi 3 anni. Infine, gli interventi sui prezzi di TSLA annunciati ieri sono negativi per tutti i produttori OEM e, a nostro avviso, riducono il margine di profitto complessivo”, ha scritto l’analista.
Faghri ha evidenziato le sue tre principali preoccupazioni: 1) la delusione sul margine di Tesla per il Q4 potrebbe essere “considerevole”, 2) le stime per il FY23 devono essere riviste e 3) gli indicatori della domanda rimangono deboli.
“Inoltre, negli ultimi 3 mesi i prezzi dell’usato di TSLA sono scesi a un tasso di circa 3 volte superiore a quello del mercato, il che rappresenta un altro segnale di eccesso di offerta a breve termine (almeno ai prezzi precedenti) nel mercato statunitense. Infine, la nostra analisi mostra quanto il titolo TSLA sia stato sensibile ai cali dei tempi di attesa (circa 75% di correlazione con la valutazione); prevediamo che questa sensibilità si sposterà sui tagli dei prezzi”, ha aggiunto.
A seguito del declassamento a Sell di Guggenheim, il titolo Tesla è in ribasso di oltre il 6% negli scambi premarket di questo venerdì. Inizialmente le azioni erano scese del 3,8% circa dopo che Tesla aveva introdotto massicci tagli di prezzo per la Model 3 e la Model Y in Europa e negli Stati Uniti, alimentando le preoccupazioni degli investitori per l’indebolimento della domanda.
Faghri ha sottolineato l’imminente Investor Day di marzo, che “potrebbe far cambiare il sentiment in positivo”, con un’attenzione particolare ai commenti su un modello a prezzo più basso.
“Pensiamo ancora che il 2025 sia l’orizzonte temporale più probabile”, ha concluso l’analista.
Il titolo Tesla segna -6,2% alle 14:10 CET.