Di Geoffrey Smith
Investing.com - I titoli bancari europei hanno ridotto le perdite questo lunedì, dopo che le autorità di vigilanza delle banche regionali si sono affrettate a prendere le distanze dalla decisione della Svizzera di imporre perdite ai detentori di debito subordinato della bancaCredit Suisse (SIX:CSGN) ai detentori di debito subordinato nell’ambito di un accordo per la vendita della banca a UBS.
La Banca Centrale Europea, il Single Resolution Board e l’Autorità Bancaria Europea hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta di “accogliere con favore l’ampia serie di azioni intraprese ieri dalle autorità svizzere al fine di garantire la stabilità finanziaria”, ma hanno osservato che avrebbero agito in modo diverso, eliminando gli azionisti prima di cancellare il cosiddetto capitale aggiuntivo di classe 1, una forma di debito profondamente subordinato.
Il regolatore svizzero Finma ha imposto invece una svalutazione di 17 miliardi di dollari dei bond AT1 di Credit Suisse, pur consentendo agli azionisti del Credit Suisse di ricevere circa 3 miliardi di franchi svizzeri (1 dollaro = 0,9272 franchi). Ciò era in linea sia con la normativa svizzera che con le condizioni delle obbligazioni, ma andava contro la convenzione più ampia di richiedere agli azionisti di assorbire per primi le perdite.
Le banche della zona euro hanno emesso decine di miliardi di euro di obbligazioni AT1 per rafforzare i loro livelli di capitale dall’ultima crisi finanziaria, e il prezzo di queste obbligazioni è sceso bruscamente lunedì dopo la mossa svizzera, in quanto gli investitori hanno rivalutato i rischi legati alla detenzione di tali strumenti.
La dichiarazione della BCE/SRB/EBA chiarisce tuttavia che “gli strumenti di capitale comune sono i primi ad assorbire le perdite e solo dopo il loro pieno utilizzo sarebbe necessario svalutare il Tier 1 aggiuntivo” nella risoluzione di una banca fallita nella zona euro. “Questo approccio è stato applicato coerentemente in casi passati e continuerà a guidare le azioni della SRB e della vigilanza bancaria della BCE negli interventi di crisi”.
La dichiarazione è coerente con la risoluzione del Banco Popular spagnolo, l’unico caso finora in cui gli strumenti AT1 della zona euro sono stati “salvati”.
“Il settore bancario europeo è resistente, con solidi livelli di capitale e liquidità”, hanno aggiunto le autorità di vigilanza.
I titoli bancari della zona euro, che avevano aperto in forte ribasso per i timori di contagio, hanno ridotto le perdite a mezzogiorno in Europa. Al momento della scrittura, Deutsche Bank (ETR:DBKGn) e ING Group (AS:INGA), due dei maggiori emittenti di AT1, sono in calo rispettivamente dell’1,8% e del 3,0%, dopo aver perso inizialmente oltre il 6%. Le azioni di Societe Generale (EPA:SOGN) sono scese del 2,5%, mentre quelle di BNP Paribas (EPA:BNPP) dell’1,0%. Le azioni di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), Caixabank (BME:CABK), BBVA (BME:BBVA) e Allied Irish Bank (IR:AIBG) hanno tutte annullato le perdite per registrare un aumento di oltre l’1%.