Gli analisti di Goldman Sachs hanno riconfermato le loro prospettive rialziste sull'oro, sottolineando che i tagli dei tassi di interesse previsti dalla Federal Reserve probabilmente faranno aumentare i prezzi dell'oro.
La banca mantiene il suo obiettivo di 2.700 dollari l'oncia per l'inizio del 2025, citando una forte relazione tra la politica della Fed e i prezzi dell'oro, insieme alla crescente domanda delle banche centrali.
Nonostante le preoccupazioni sul fatto che la tradizionale relazione inversa tra tassi di interesse e oro si sia indebolita dal 2022, Goldman Sachs chiarisce che l'impennata dei prezzi dell'oro è in gran parte guidata dall'aumento degli acquisti delle banche centrali, specialmente dai mercati emergenti.
Questi paesi, diffidenti delle sanzioni finanziarie statunitensi e del crescente debito degli Stati Uniti, hanno aumentato drasticamente le loro riserve auree, alterando la dinamica tra i prezzi dell'oro e i tassi di interesse, spiega la banca.
Tuttavia, Goldman sottolinea che "i cambiamenti nei tassi di interesse continuano a portare a cambiamenti nei prezzi dell'oro", notando che l'oro, come asset che non genera rendimenti, diventa più attraente quando i tassi scendono.
Gli analisti sostengono che il mercato abbia già scontato i tagli dei tassi previsti dalla Fed.
Tuttavia, Goldman Sachs non è d'accordo, indicando il graduale aumento delle partecipazioni in ETF garantiti da oro fisico come un segnale che il mercato dell'oro continuerà a beneficiare del ciclo di allentamento della Fed.
Secondo i modelli della banca, le partecipazioni in ETF tendono ad aumentare gradualmente per circa sei mesi dopo un taglio dei tassi, sostenendo ulteriormente i prezzi dell'oro.
Oltre ai tagli dei tassi, Goldman evidenzia l'attrattiva dell'oro come copertura contro rischi geopolitici e finanziari, incluse le preoccupazioni sul debito statunitense e potenziali sanzioni.
Con questi fattori in gioco, Goldman vede un continuo rialzo per l'oro, ribadendo la sua raccomandazione di trading long e prevedendo una domanda sostenuta delle banche centrali e una crescita degli ETF nei prossimi mesi.
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