NEW YORK - I mercati azionari statunitensi hanno chiuso marginalmente in ribasso venerdì, con lievi cali nei principali indici dopo il rally di inizio novembre. L'S&P 500 è sceso dello 0,01%, il Nasdaq Composite dello 0,25% e il Dow Jones Industrial Average dello 0,08%. Contemporaneamente, il dollaro statunitense ha registrato un'inversione dei suoi guadagni annuali. Nei mercati delle materie prime, il greggio Brent ha registrato un aumento significativo del 2,71%, raggiungendo i 79,52 dollari al barile, mentre i prezzi dell'oro sono aumentati in misura modesta, raggiungendo i 1.982,95 dollari l'oncia.
I mercati azionari indiani hanno invece presentato un quadro misto, influenzato da performance settoriali eterogenee. Le preoccupazioni della Reserve Bank of India sulla crescita dei prestiti al consumo hanno avuto un impatto negativo sui settori bancario ed energetico, portando a cali negli indici Nifty Bank e Financial Services. Tuttavia, i guadagni nei settori dei beni di largo consumo (FMCG) e dell'auto hanno contribuito a sostenere il sentimento del mercato.
L'indice di riferimento BSE Sensex è sceso di 188 punti, chiudendo a 65.794,73, mentre l'indice più ampio NSE Nifty è sceso di 33 punti, chiudendo a 19.731,80. Questa flessione ha coinciso con il fatto che gli investitori stranieri sono diventati venditori netti, scaricando titoli per un valore di ₹477,8 crore (circa 64 milioni di dollari). Anche gli investitori nazionali hanno venduto azioni per un valore di 565,5 crore (circa 76 milioni di dollari), riflettendo un approccio cauto da parte degli operatori di mercato.
La rupia indiana ha subito un marginale deprezzamento nei confronti del dollaro statunitense, chiudendo a un tasso di cambio di 83,27, in quanto il comportamento degli investitori è rimasto cauto a causa degli sviluppi dei mercati finanziari sia negli Stati Uniti che in India.
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