MILANO (Reuters) - Ibm Italia e i sindacati hanno raggiunto un'ipotesi di accordo per evitare i licenziamenti unilaterali, dopo la procedura avviata dall'azienda per 290 lavoratori oltre due mesi fa.
E' quanto fa sapere in una nota la Fiom Cgil, spiegando che "l'ipotesi, condivisa da tutte le organizzazioni sindacali, prevede l'uscita dei soli lavoratori che, volontariamente, decideranno di andare in mobilità a fronte di un incentivo economico. I lavoratori dichiarati in esubero che decideranno di rimanere in azienda verranno ricollocati, anche attraverso corsi di riqualificazione professionale".
Sulla proposta di accordo, raggiunta ieri sera a Milano nella sede di Assolombarda, i lavoratori si esprimeranno nei prossimi giorni in un referendum vincolante.
Non è stato al momento possibile avere un commento da Ibm Italia.
Lo scorso 11 marzo la società ha aperto una procedura di mobilità per 290 tra dirigenti, impiegati e quadri adducendo come ragione la difficile situazione economica.
A fine marzo, da Boston, Matteo Renzi ha firmato con la società un'intesa che prevede che Ibm investa 150 milioni nell'area dell'Expo a Milano per creare un centro di ricerca medica.
"Riteniamo che il finanziamento pubblico di progetti di questo tipo debba essere vincolato alla stabilità occupazionale e alla gestione condivisa con le organizzazioni sindacali di eventuali riorganizzazioni. A tal fine la Fiom continuerà ad incalzare le istituzioni", aggiunge nella nota Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom-Cgil.