OraFinanza - Vendite sul Bitcoin dopo i record storici toccati in questi giorni dalla principale delle criptovalute, tra i grandi protagonisti sui mercati in questo 2024. Se il 12 dicembre scorso la cripto aveva superato i 100 mila dollari per la prima volta, due giorni fa era scesa nuovamente sotto tale soglia e oggi aumenta le sue perdite portandosi a 94.600 dollari, con un affondo del 7%.
A questo punto, la performance del Bitcoin da inizio anno si riduce a +114%, considerando i 44 mila dollari dei primi giorni di gennaio.
Il calo di mercoledì era iniziato dopo la riunione della Federal Reserve, alla fine della quale l’istituto centrale aveva ridotto a 2 i tagli previsti nel 2025, quando in precedenza ne prevedeva quattro. Tassi più alti, infatti, indicano una minore liquidità nel mercato da destinare agli investimenti, elemento che condiziona anche le scommesse sulle criptovalute.
A questo si sono poi aggiunte le dichiarazioni del Presidente Jerome Powell, il quale ha escluso la possibilità di creare una riserva strategica di Bitcoin. La Fed, spiegava il boss dell’istituto, non è autorizzata dal Federal Reserve Act a possedere Bitcoin e la creazione di una riserva strategica di criptovalute non è nei piani dell'istituto, contribuendo così a consolidare l’idea che la cripto non goda di un supporto istituzionale sufficiente per affrontare i periodi di incertezze economiche.
“Alcuni trader sono rimasti delusi dalle decisioni della Fed e hanno preso profitto”, secondo gli analisti di Pantera Capital, i quali ritengono che “le prospettive sul Bitcoin restano positive”.
Inoltre, “non è escluso che qualche neo-cripto-miliardario abbia pensato bene di monetizzare le plus per farsi e fare ad altri qualche regalo di Natale”, scrivono gli analisti di WebSim Intermonte.
L’ottimismo sul Bitcoin, però, sembra proseguire secondo Ferdinando Ametrano, CEO di CheckSig, il quale si attende quota 140 mila dollari per il Bitcoin: “molto dipenderà dall’attuazione delle promesse di Trump, inclusa la grazia a Ross Ulbricht e la creazione di una riserva strategica nazionale di Bitcoin. Tuttavia, sarà il mercato europeo a guidare la crescita”.
Tra i fattori che potrebbero sostenere la cripto c’è anche l’entrata in vigore del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) a giugno, con il quale il quadro normativo dell’Unione europea è divenuto chiaro e inclusivo. “Grazie a MiCA, il mercato dei capitali europeo si aprirà sempre di più nei prossimi 12-18 mesi. Questo eviterà i drammatici ritracciamenti di prezzo osservati in passato a vantaggio di una crescita certamente molto volatile ma sicuramente più graduale”, spiega Ametrano.
Un aiuto potrebbe arrivare anche dal settore bancario, destinato a trasformarsi in modo profondo. Michele Mandelli, managing partner di CheckSig, prevede che “vedremo centinaia di operatori italiani ed europei entrare nel mercato dei servizi cripto. Entro tre anni, stimiamo che una banca su due in Italia offrirà servizi cripto, come trading, custodia e consulenza. Le banche hanno l’opportunità di servire meglio i clienti attuali e attrarne di nuovi: CheckSig è pronta a supportarle in questa transizione”.