Nonostante il calo dell'inflazione e i segnali di raffreddamento del mercato del lavoro, i mercati azionari statunitensi si sono dimostrati volatili l’ultima settimana a causa del timore che la Fed decida comunque di alzare i tassi nella riunione della prossima settimana.
L'S&P 500 ha perso lo 0,3% giovedì ed è sceso dell'1,4% in settimana.
“Sebbene il nostro scenario di base non preveda ulteriori rialzi in questo ciclo, ci aspettiamo che l'incertezza economica mantenga i mercati azionari volatili e in bilico nei prossimi mesi”, afferma Mark Haefele chief investment officer, UBS Global Wealth Management che, visto il contesto, suggerisce di non trascurare gli investimenti tematici a lungo termine.
In particolare, il cio si concentra su tre settori: la transizione ecologica, i servizi educativi e i mercati di frontiera.
Innanzitutto, spiega Haefele, “Il sostegno politico, l'innovazione tecnologica e il rinnovato interesse per la sicurezza energetica indicano una grande opportunità di investimento nel tema dell'aria pulita e della riduzione delle emissioni di carbonio”.
Nel dettaglio, prosegue, “Tre tecnologie stanno guidando la crescita e rimodellando i settori: l'energia eolica e solare fotovoltaica (con forti nuove installazioni) e il relativo accumulo di batterie; i veicoli elettrici a batteria (per i quali prevediamo una crescita esponenziale piuttosto che lineare); le tecnologie energetiche dirompenti e a basse emissioni di carbonio utilizzate negli edifici (poiché l'industria e le reti energetiche ridurranno la domanda di energia direttamente alla fonte)”.
Un percorso ormai avviato su cui sia gli Gli Stati Uniti con l'Inflation Reduction Act del 2022, sia l'Ue con il piano industriale Green Deal intendono tirare dritto.
L’esperto di UBS (NYSE:UBS)si sofferma poi sulla crescita del settore dei servizi educativi. “Negli ultimi 30 anni, i costi delle tasse universitarie a livello mondiale sono aumentati costantemente a un ritmo più veloce della crescita del Pil globale”.
E nei prossimi anni una spinta in più potrebbe arrivare dall’integrazione nell’offerta formativa dell’Intelligenza artificiale, che “accelererà il cambiamento delle competenze richieste dai datori di lavoro, rafforzando l'interesse per l'apprendimento permanente e l'aggiornamento dei dipendenti”.
Infine, Haefele intravede interessanti opportunità nei mercati di frontiera, ovvero in quei Paesi che stanno iniziando la propria fase espansiva, tra cui sono presenti diversi esportatori di materie prime.
“Anche se l'indice MSCI FM Frontier Markets USD ha una bassa correlazione con i prezzi del petrolio, circa il 25% dell'indice (per capitalizzazione di mercato) è costituito da esportatori netti di petrolio. La ripresa dei prezzi del Future Petrolio Greggio WTI dovrebbe avvantaggiare gli esportatori netti in vari modi, tra cui una maggiore crescita sia nel settore petrolifero che in quello non petrolifero dell'economia”.
Ma è importante monitorare anche gli andamenti delle valute di questi Paesi. “Tassi di cambio più stabili o addirittura ancorati rispetto al dollaro Indice del Dollaro possono aggiungere stabilità ai rendimenti degli investitori in questo periodo di volatilità”, spiega il cio della banca svizzera prima di concludere.
“I mercati di frontiera rappresentano circa il 5% del Pil mondiale, ma la loro capitalizzazione del mercato azionario è solo lo 0,4% del totale globale. Data la scarsa o inesistente esposizione degli investitori globali a questa piccola ma crescente parte dell'economia mondiale, i titoli dei mercati di frontiera rappresentano, a nostro avviso, un'opportunità per gli investitori di lungo termine. Raccomandiamo quindi agli investitori di mantenere un orientamento di lungo periodo, pur affrontando la volatilità a breve termine. Investire in più temi può aiutare a mitigare i rischi”.
Per approfondire, scopri quali sono i Migliori indicatori trading da usare in borsa.