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Italia, per Bce balzo spread giustificato ma raffreddare dibattito su Pepp - fonti

Pubblicato 09.10.2023, 14:23
Aggiornato 09.10.2023, 15:09
© Reuters. Insegna all'esterno dell'edificio della Banca centrale europea (Bce) a Francoforte, Germania, 21 luglio 2022. REUTERS/Wolfgang Rattay

di Balazs Koranyi e Francesco Canepa

FRANCOFORTE (Reuters) - I banchieri centrali della Bce ritengono che il recente balzo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani sia giustificato dalla revisione al rialzo delle stime sul deficit da parte del governo, ma lo considerano un segnale di allarme che dovrebbe raffreddare il dibattito sulla fine dei reinvestimenti in ambito Pepp.

E' quanto hanno riferito sei fonti.

I rendimenti dei titoli di Stato italiani la scorsa settimana sono saliti sulla scia delle copiose vendite da parte degli investitori, provocando un allargamento del premio al rischio con la controparte tedesca al massimo di dieci mesi dopo che il governo a guida Giorgia Meloni ha deciso di alzare le stime sul deficit per quest'anno e i prossimi.

Poiché rendimenti più alti fanno salire la spesa per i costi di finanziamento, l'ondata di vendite ha sollevato dubbi sulla sostenibilità nel lungo periodo dell'enorme debito pubblico italiano.

Questa situazione ha spinto alcuni investitori e analisti a ipotizzare che la Bce possa essere costretta a intervenire per tenere a bada i mercati ed evitare la cosiddetta frammentazione, ovvero quando i costi di finanziamento di un certo Paese della zona euro non sono più in linea con quelli degli altri.

Dalle conversazioni con sei fonti a diretta conoscenza della discussione è emerso che cinque di loro non hanno fretta di intervenire, in parte perché considerano i problemi dell'Italia per lo più questioni provocate dalla politica interna e perché ritengono che la reazione finora dimostrata dai mercati sia proporzionata.

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Tutte le fonti hanno chiesto l'anonimato.

"Credo che i problemi dell'Italia siano provocati da Roma, pertanto la reazione dei mercati è abbastanza giustificata. Ma c'è una lezione da annotare: la flessibilità del Pepp è preziosa e non dovremmo rinunciarci senza un'analisi approfondita", ha spiegato una delle fonti.

La Bce lo scorso anno ha chiuso il programma Pepp, lanciato durante la pandemia da Covid, ma ha detto che i reinvestimenti sarebbero continuati almeno fino alla fine del 2024.

Francoforte ha modificato le regole di questo programma in modo che i reinvestimenti - definiti dalla presidente Bce, Christine Lagarde, la prima linea di difesa in caso di turbolenza sui mercati - possano essere indirizzati verso quei Paesi che affrontano un aumento sproporzionato dei rendimenti.

Solo una delle fonti ha detto che lo spread Italia-Germania, che recentemente ha superato i 200 punti base, sta raggiungendo un livello in cui potrebbe valere la pena prendere in considerazione ulteriori acquisti di titoli di Stato.

Tuttavia, questo non appare un punto di vista ampiamente condiviso.

Un portavoce della Bce non ha commentato.

(Versione italiana Sara Rossi, editing Sabina Suzzi)

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