LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio scivolano sulla scia di prospettive economiche cinesi rimaste deboli, anche se i dati sulla manifattura sono migliorati, con la guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti che ha pesato sulla crescita della domanda per il più grande importatore di greggio al mondo.
Alle 11,40, i futures sul Brent cedono 95 centesimi, o l'1,53%, a 60,96 dollari al barile.
Il greggio leggero Usa scambia in ribasso di 69 centesimi, o dello 1,23%, a 55,22 dollari al barile.
L'ultimo sondaggio sul Pmi manifatturiero cinese ha mostrato un aumento a 49,8 a settembre dal 49,5 di agosto, leggermente al di sopra delle aspettative.
Tuttavia, il dato è rimasto al di sotto dei 50 punti che separano l'espansione dalla contrazione.
I dati Pmi "sono rimasti in territorio di contrazione per il quinto mese consecutivo, indicando che i fondamentali economici sono ancora deboli", hanno detto gli analisti di Citi in una nota.
L'Arabia Saudita, principale esportatore di petrolio a livello globale, ha ripristinato la produzione alla massima capacità di 11,3 milioni di barili al giorno dopo l'attacco ai suoi impianti di lavorazione di questo mese, secondo quanto riferito da Reuters la scorsa settimana, anche Saudi Aramco deve ancora confermare di essere tornata completamente attiva.
Mentre l'Arabia Saudita mantiene il flusso di fornitura utilizzando il greggio proveniente da scorte e capacità di produzione inutilizzata, la quantità di produzione effettivamente recuperata rimane poco chiara.
Il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha avvertito in un'intervista trasmessa domenica che i prezzi del petrolio potrebbero salire a "cifre alte in modo inimmaginabile" se il mondo non si unirà per bloccare l'Iran, ma ha detto che preferirebbe una soluzione politica a un intervento militare.