I mercati azionari indiani hanno vissuto un mese difficile, con ribassi sostanziali e significativi deflussi degli investitori di portafoglio esteri (FPI) che hanno portato a una contrazione dei volumi di trading sia nei segmenti azionari cash che in quelli derivati. L'indice Nifty, in particolare, ha registrato il peggior risultato mensile degli ultimi 10 mesi.
Il volume medio giornaliero di scambi (ADTV) è crollato di quasi il 20% rispetto al mese precedente, scendendo a 72.178 crore (9,7 miliardi di dollari) per la Borsa di Bombay (BSE) e la Borsa Nazionale (NSE) insieme. Anche l'ADTV combinato per il segmento dei derivati ha subito un calo di circa il 2%, attestandosi a 351,7 trilioni di rupie (4,73 trilioni di dollari). L'indice Nifty è sceso di circa il 5% prima di recuperare, chiudendo il mese con una perdita del 2,8%.
In concomitanza con questi eventi si è verificato il superamento del 5% da parte dei rendimenti del Tesoro USA a 10 anni, che ha segnato il livello più alto da gennaio. Ciò ha indotto gli FPI a ritirare quasi 3 miliardi di dollari dal mercato interno nel segmento della liquidità - il loro ritiro più significativo dell'anno.
La maggiore volatilità del mercato e l'incertezza delle prospettive hanno scoraggiato le grandi scommesse di trading, con un ulteriore impatto sui volumi di scambio.
Nonostante il calo complessivo del mercato dei derivati, si è registrato un andamento contrastante tra le due borse. Il fatturato dei derivati dell'NSE ha registrato il primo calo mensile in un anno, mentre la BSE ha registrato una crescita della sua quota di mercato dei derivati, raggiungendo il 9,3% in ottobre. Ciò indica che, sebbene le condizioni di mercato siano state complessivamente difficili, i diversi operatori hanno subito impatti diversi.
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