Investing.com - La prima trimestrale da società quotata sta portando alta volatilità su Lyft (NASDAQ:LYFT), che a Wall Street ha iniziato con un -3%, per poi recuperare e tornare in verde. Il pre-market USA per il gruppo si era chiuso con una flessione del 2,76%, proseguendo sulla stessa scia della seduta di ieri, chiusa a -2%.
La concorrente diretta di Uber (NYSE:UBER), che sbarcherà in borsa venerdì prossimo, dall’inizio della quotazione a New York di fine marzo sta cedendo oltre il 25% del valore delle sue azioni.
A pesare sono stati soprattutto i dati sugli utili netti, che nei primi tre mesi del 2019 hanno segnato un calo di 1,14 miliardi di dollari, un -380%, superiore alle perdite totali subite nell’intero 2018.
Sul dato pesano le compensazioni sotto forma di azioni, spese titpiche del post-Ipo, arrivate a 859,5 milioni di dollari, mentre lo scorso anno queste si fermavano appena a 2 milioni.
Eppure l’attività del gruppo sembra andare a gonfie vele. Il giro d’affari, infatti, ha visto un raddoppio su base annua, raddoppiando a 776 milioni di dollari rispetto ai precendi 397 milioni dello stesso periodo del 2018.
Il risultato ha visto il numero dei clienti attivi, ovvero i riders, crescere del 46% arrivando a 20,5 milioni rispetto ai precedenti 14 milioni, proseguendo il trend positivo degli ultimi tre anni.
“Siamo incoraggiati dalla solidità del nostro business core e intravediamo un chiaro percorso verso la redditività e il ridesharing”, ha spiegato Brian Roberts, direttore finanziario di Lyft, nel corso della conference call di presentazione dei risultati.
Roberts, inoltre, ha dato indicazioni per il futuro. “Anticipiamo che il 2019 sarà l’anno in cui le nostre perdite toccheranno il picco, mentre continueremo a puntare costantemente alla redditività su una base consolidata”.