Investing.com - Borse europee deboli questo martedì, con Piazza Affari che gira in negativo dopo che sono venuti meno gli acquisti su banche e Telecom Italia (BIT:TLIT). Da segnalare anche il recente calo dello spread Btp/Bund, oggi sotto i 160 punti base, mentre a Wall Street riapriranno gli scambi dopo la chiusura per festività di lunedì.
In generale, i listini del Vecchio Continente stanno per archiviare uno dei semestri più importanti degli ultimi anni nel quale DAX e Euro Stoxx 50 hanno aggiornato i massimi storici. Narrativa simile anche a Wall Street e Giappone, dove S&P 500 e Nikkei hanno toccato i record pluriennali nonostante un contesto di alta inflazione e tassi elevati.
"Che il mercato sia in una fase di risk-on, ovvero propensione al rischio, lo dimostra anche il comportamento del Btp a 10 anni, il cui rendimento è vicino ai minimi dell’anno mentre lo spread è tornato sotto i livelli di marzo 2022 ovvero prima dell’inizio della guerra", scrive su Invetsing.com Fabrizio Barini, analista di Integrae SIM.
Anche la volatilità resta su livelli in assoluto molto bassi ovvero sui livelli pre Covid, spiega Barini aggiungendo che in questo contesto "solo dati macroeconomici particolarmente negativi ovvero in grado di consolidare la linea dei falchi delle banche centrali, possono invertire la tendenza, o almeno portare a una pausa".
Dopo Fed e Bce, questa settimana i fari sono puntati a Londra dove la Bank of England annuncerà un nuovo aumento del tasso d'interesse di 25 punti base con il Paese che continua a vivere un periodo di inflazione diffusa, ancora sopra l'8,5%, nonostante il calo dei prezzi energetici.
"Nel Regno Unito, l'inversione di tendenza dell'inflazione è stata più simile a un'inversione di marcia di una nave container che a un motoscafo, come molti speravano. Questo potrebbe non aumentare drasticamente il tasso terminale, ma potrebbe garantire che rimanga elevato ancora a lungo. I tagli dei tassi di quest'anno sembrano più una fantasia che una realtà", scrive in una nota Craig Erlam del broker londinese Oanda.
Da Oanda, non vedono "alcun progresso significativo dall'inflazione di maggio", ma evitare un'altra brutta sorpresa dell'inflazione potrebbe essere vista "come una vittoria, consentendo alla BoE di procedere con 25 punti base piuttosto che con 50, cosa che i mercati prevedono con una probabilità del 30% in questa fase".
Contesto completamente diverso in Cina, un Paese quasi in disinflazione e lontana dalla ripresa post--Covid. Per aiutare la domanda interna, la People's Bank of China ha tagliato il tasso di riferimento sui prestiti per la prima volta in 10 mesi martedì, portando il Loan Prime Rate (LPR) a un anno al 3,55% dal 3,65%, mentre il LPR a cinque anni, utilizzato per determinare i tassi ipotecari, è stato ridotto al 4,20% dal 4,30%.
La mossa è stata ampiamente prevista dai mercati, dato che la PBOC ha tagliato i tassi di prestito a medio e breve termine la scorsa settimana. L'LPR viene deciso dalla banca centrale in base alle considerazioni di 18 banche commerciali designate, le quali a loro volta avevano iniziato a tagliare i tassi sui depositi in yuan all'inizio del mese.
Tra le altre asset class, EUR/USD in area 1,094, Brent e WTI contrastati, e oro sotto i 1.970 dollari ad oncia.