L'economia statunitense continua a inviare segnali contrastanti, provocando recenti oscillazioni dei mercati azionari e obbligazionari.
In una recente nota, gli strateghi di Morgan Stanley (NYSE:MS) hanno indicato che il mercato dovrebbe oscillare tra la valutazione di scenari di "atterraggio morbido" e di "non atterraggio" nell'attuale contesto di fine ciclo.
Essi ritengono che il perdurare di dati macroeconomici contrastanti guiderà questo tira e molla, e l'attività di mercato della scorsa settimana è stata un chiaro riflesso di questa oscillazione.
In particolare, i dati dell'indice del costo dell'occupazione e le componenti dei prezzi degli indici ISM manifatturiero e dei servizi sono stati più forti del previsto. Al contrario, l'ultimo rapporto sui Nonfarm Payroll (NFP), l'indice di fiducia dei consumatori del Conference Board e le letture complessive dell'ISM sono risultati tutti al di sotto delle aspettative.
"A nostro avviso, questo scenario incerto richiede un approccio d'investimento che possa funzionare quando i prezzi di mercato e la leadership dei settori/fattori rimbalzano tra questi potenziali risultati: raccomandiamo una barra di ciclici di qualità (che vediamo sovraperformare in uno scenario di "no landing") e di crescita di qualità (il vincitore relativo in uno scenario di "soft landing", a nostro avviso), scrivono gli strateghi di Morgan Stanley.
Secondo il colosso di Wall Street, l'ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) si è svolta in gran parte come previsto, con il presidente Powell che ha espresso una minore fiducia nella tempistica del primo taglio dei tassi a causa dei recenti dati sull'inflazione, ma ha respinto con decisione la prospettiva di un imminente rialzo.
I mercati si concentreranno ora sul rapporto sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) di aprile, il 15 maggio, che sarà cruciale per le indicazioni di politica monetaria.
Nel frattempo, il panorama dei consumi appare diviso, con una spesa stabile nella fascia alta e un'attività più debole nella fascia bassa.
Mentre i consumatori a basso reddito si riducono e cercano alternative più economiche, le aziende enfatizzano il "valore". Morgan Stanley ha evidenziato che le menzioni di "valore" nelle telefonate sugli utili del settore dei beni di consumo sono storicamente elevate, e la performance del titolo dopo il report (0,2%) si allinea alla media del settore (0,3%).
"Vediamo i beni di consumo come un beneficiario del ribasso delle categorie discrezionali. A questo proposito, le revisioni relative degli utili dei beni di prima necessità rispetto ai beni di consumo discrezionali hanno recentemente virato verso l'alto, indicando un rialzo della performance relativa da qui in poi", hanno detto gli strateghi.
"Riteniamo che in questo contesto e nell'attuale contesto di fine ciclo sia più sensato privilegiare i beni di prima necessità rispetto ai beni discrezionali", hanno aggiunto.