Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici in calo questo mercoledì, dopo l’intervento di politica a sorpresa da parte della Banca del Giappone; l’indice Nikkei ha esteso le sue perdite a un minimo di oltre due mesi.
Il Nikkei 225 ha registrato l’andamento peggiore in Asia per la seconda sessione consecutiva, perdendo lo 0,7% dopo un crollo del 2,5% nella sessione precedente. La BOJ ha ampliato la gamma entro cui i rendimenti dei titoli di Stato di riferimento possono fluttuare, preannunciando un potenziale allontanamento dalla politica ultra-cauta della banca centrale.
Un simile scenario sarebbe di negativo per i mercati azionari giapponesi, che godono di un ambiente accomodante da quasi un decennio.
La prospettiva di un cambio di rotta da parte della BOJ ha scosso anche i mercati asiatici, già provati dai toni aggressivi delle altre principali banche centrali. La Federal Reserve, la Banca Centrale Europea e la Banca d’Inghilterra hanno segnalato la scorsa settimana che i tassi di interesse continueranno a salire nel 2023.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi rispettivamente dello 0,1% e dello 0,3%, a causa della continua incertezza sull’aumento dei casi di COVID-19 nel Paese.
L’incertezza sulla Cina, unita al timore che le banche centrali più aggressive possano innescare una recessione nel 2023, ha ampiamente intaccato le aspettative di un rally di fine anno dei titoli asiatici. I mercati regionali sono stati colpiti dall’aumento dei tassi d’interesse quest’anno e la maggior parte delle borse ha registrato un calo per il 2022.
L’indice australiano ASX 200 è salito dell’1,3% dopo essere sceso ai minimi di oltre un mese nella sessione precedente.