BERLINO (Reuters) -Stellantis, casa madre di Opel, sta valutando la possibilità di scorporare il più grande stabilimento della casa automobilistica tedesca e un secondo impianto, che chiuderà temporaneamente la prossima settimana a causa della carenza di chip.
Lo ha detto un portavoce dell'azienda.
Secondo i piani, i due impianti, situati a Russelsheim e Eisenach nella Germania centrale, non faranno più parte di Opel Automobile GmbH ma rimarranno legati a Stellantis, ha detto il portavoce, aggiungendo che sono in corso colloqui con i sindacati sul potenziale progetto.
"I vantaggi associati a questa organizzazione più efficiente e flessibile dovrebbero contribuire a garantire i posti di lavoro a lungo termine", ha detto il portavoce a Reuters.
La notizia, riportata per prima dal quotidiano tedesco Handelsblatt, arriva dopo che i sindacati hanno espresso la preoccupazione che lo stabilimento di Eisenach possa essere chiuso definitivamente dopo che la società ha detto che rimarrà chiuso per tre mesi a causa della carenza globale di chip.
I lavoratori dello stabilimento Opel di Eisenach, chiuso la scorsa settimana fino alla fine dell'anno a causa della carenza di chip, hanno accusato Stellantis, di sfruttare il programma di sospensione dal lavoro finanziato dal governo tedesco per spostare la produzione fuori dal Paese.
I rappresentanti dei sindacati temono che Opel, che è obbligata a causa di un accordo siglato lo scorso anno a non licenziare fino al 2025, abbia messo i lavoratori in congedo come soluzione temporanea che potrebbe evolvere in una chiusura nel lungo termine.
Il modello Grandland X prodotto ad Eisenach verrà fabbricato nello stabilimento di Sochaux in Francia fino a quando la fabbrica tedesca non riaprirà, ma i dipendenti temono che la produzione verrà spostata in Francia in modo permanente.
"Non glielo lasceremo fare", ha scritto Uwe Loesche, capo del consiglio dei lavoratori in una nota pubblicata sul sito del sindacato Ig Metall.
La scorsa settimana due sindacati in Francia hanno criticato Stellantis in maniera simile in merito allo sfruttamento del regime di cassa integrazione, alludendo che l'azienda usi la scarsa disponibilità di chip come scusa per mandare in congedo un numero sproporzionato di persone e intascare così i soldi dei contribuenti.
Stellantis non ha al momento risposto a una richiesta di commento alle accuse di IG Metall.
Secondo il sindacato, l'azienda non ha fornito informazioni chiare in merito alla riapertura dello stabilimento, ma Carlos Tavares, AD di Stellantis, insieme ad altri numero uno di diverse case automobilistiche ed esperti del settore, ha predetto che la crisi dei semiconduttori si protrarrà fino al 2022 inoltrato.
Negli ultimi mesi l'azienda ha interrotto la produzione negli stabilimenti di Francia, Stati Uniti e Italia a causa di una carenza di chip, con Stellantis che ha previsto che produrrà 1,4 milioni di veicoli in meno.
Secondo gli analisti, la quarta casa automobilistica al mondo, nata all'inizio dell'anno dalla fusione della francese Psa e di Fiat Chrysler (MI:STLA), ha seri problemi di eccesso di capacità, che potrebbe portare a una chiusura di stabilimenti, sebbene il Ceo Tavares abbia promesso che tra le soluzioni per risollevare gli utili di Opel non ci sarà la chiusura delle fabbriche.
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)