HONG KONG (Reuters) - Il gigante cinese dell'e-commerce Alibaba dovrebbe quotarsi in borsa ad Hong Kong la prossima settimana, raccogliendo 13,4 miliardi di dollari in quella che sarà la maggiore operazione a Hong Kong dal 2010, e la maggior quotazione secondaria transfrontaliera in borsa del mondo.
PERCHÉ ALIBABA SI STA QUOTANDO AD HONG KONG?
Secondo gli analisti stabilire una base al di fuori degli Stati Uniti dà diverse opzioni alla società quotata a Wall Street, specialmente alla luce della disputa commerciale sino-statunitense.
Si tratterebbe di una "quotazione come valvola di sfogo", secondo Travis Lundy, analista presso Quiddity Advisors che scrive per SmartKarma.
"Gli investitori possono prendere in consegna o comprare e vendere azioni (ad Hong Kong), qualora i rapporti tra Cina e Stati Uniti dovessero peggiorare. Ciò dovrebbe essere ritenuto un vantaggio non trascurabile per una qualsiasi società cinese quotata negli Usa", ha aggiunto.
Alibaba, che si prevede comincerà a scambiare ad Hong Kong il 26 novembre, potrebbe anche beneficiare della domanda cinese.
Nonostante non potrà essere trattata fino a giugno sullo Stock Connect, che lega Shanghai e Shenzhen ad Hong Kong, analisti ed investitori si aspettano che la domanda dalla Cina continentale possa far apprezzare il titolo.
L'Ipo di Alibaba ad Hong Kong è tecnicamente piccola rispetto alla propria capitalizzazione di 476 miliardi di dollari e ridurrà gli attuali azionisti di appena il 2,8%, secondo le stime del gruppo.
PERCHÈ NON QUOTARSI A SHANGHAI O SHENZHEN?
Alibaba è in sostanza troppo grande per il suo mercato domestico.
La Cina è il secondo bacino al mondo di capitale azionario, ma i collocamenti di azione locali sono generalmente di dimensioni inferiori rispetto a quelle che hanno luogo ad Hong Kong.
Alibaba detiene il record per la maggior Ipo del mondo, con una quotazione a Wall Street da 25 miliardi di dollari nel 2014 - un controvalore superiore all'Ipo alla borsa di Hong Kong dell'Agricultural Bank of China per 22 miliardi di dollari nel 2010; la maggior Ipo cinese dell'ultimo decennio è stata invece quella della China State Construction Engineering per 7,3 miliardi di dollari del 2009, secondo i dati Refinitiv.
Pechino sta lavorando per favorire la quotazione di start-up ad alta crescita sui mercati domestici e per richiamare le società andate a quotarsi all'estero, tra cui Alibaba. Quest'anno ha lanciato lo STAR market per ospitare neonate società innovative nell'ambito di un sistema di quotazione con meno vincoli regolatori e vicino a quello del Nasdaq, la prima volta in Cina.
PERCHÈ È UN GRANDE AFFARE PER HONG KONG?
Alibaba ha rinviato i suoi piani di quotazione a Hong Kong durante l'estate a causa dell'acutizzarsi delle proteste cominciate a giugno.
La decisione del gruppo di andare avanti in questo momento verrà vista come un attestato di fiducia nei confronti del futuro economico di Hong Kong, nonostante le proteste continuino ad assumere una forma sempre più violenta.
La quotazione in borsa rappresenta anche la conclusione di oltre sei anni di dibattiti, consultazioni e modifiche alle regole che hanno preso il via con la decisione di Alibaba di quotarsi a New York invece che a Hong Kong nel 2013.
La scelta era legata al rifiuto da parte di Hong Kong di rivedere la propria posizione sull'obbligo "un'azione, un voto" e accettare la singolare governance di Alibaba, dove un gruppo ristretto controlla la maggioranza dei seggi in cda.
Numerosi operatori di mercato ritengono che la possibilità di scambiare titoli di Alibaba oltre a quelli del suo grande concorrente Tencent incoraggerà altre imprese tech a quotarsi a Hong Kong, ridando smalto alla reputazione della piazza cinese che oggi ha fama di listino per società statali cinesi ingessate e conglomerati domestici controllate da magnati.
L'operatore di borsa Hong Kong Exchanges & Clearing lo scorso anno ha fatto approvare dei regolamenti che consentono alle società di quotarsi con diverse classi di azioni, aprendo la strada a giganti tech quotati altrove, come Alibaba, per vendere azioni nella città.
Alibaba è la prima a farlo ma ci si aspetta che altre società considerino di seguire le sue orme.