MILANO (Reuters) - La strada che porterà le principali banche popolari a trasformarsi in Spa è ormai definita, ma il tema importante sono le condizioni che possano dare stabilità alla governance.
A questo riguardo, al di là dei possibili correttivi che si possono introdurre per evitare l'impatto derivante dal superamento del principio del voto capitario, sarebbe opportuno che si creasse un nucleo di azionisti stabili, ipotizzando di coinvolgere anche le Fondazioni o utilizzando lo strumento del patto di sindacato.
E' quanto ha detto l'AD di Pop Emilia Alessandro Vandelli nel corso della presentazione dei risultati 2014 e del piano industriale.
"E' molto difficile tornare al passato. La direzione è molto chiara ed è molto difficile trovare una soluzione", ha detto Vandelli in merito al decreto che richiede la trasformazione in Spa alla principali banche popolari italiane.
Secondo l'AD, l'ipotesi di fissare un tetto al possesso azionario è solo uno dei meccanismi che si possono introdurre per mitigare l'effetto delle trasformazione in Spa e limitare l'influenza di nuovi investitori istituzionali.
Un altro strumento potrebbe essere quello dell'utilizzo del voto multiplo, strumento che "si applicherebbe abbastanza bene per le realtà con azionariato diffuso" come le popolari, ha aggiunto Vandelli.
"Bisogna capire che con il cambio della forma cambia tutto. E' molto difficile avere una stabilità di governance con 90.000 soci", dice Vandelli sottolineando che, in generale, le banche popolari oggi "non sono pensate per il modello Spa a partire dalla compagine azionaria".
Questo modello è possibile, aggiunge l'AD, ma "con gruppi di azionisti che diano stabilità alla governance".
Per Vandelli un consolidamento della base azionaria diventa necessario anche in vista di un prossimo eventuale processo di M&A, non a scopo difensivo ma proprio per dare stabilità alla governance e un 'committment' all'azione del management.
In particolare le Fondazioni rappresentano "una categoria di soggetti che potrebbe creare, insieme ad altri, un nucleo di stabilità al corpo sociale".
Nel caso specifico del gruppo Bper si può pensare alla presenza diretta della Fondazione Banco di Sardegna nel capitale della banca anche nell'ambito di un processo di riassetto del gruppo che coinvolga la controllata Banco di Sardegna, spiega l'AD.
Altro strumento è quello dei patti di sindacato, "punto di riferimento importante" per la governance e che "normalmente è utilizzato anche da altre banche per dare stabilità".
In ogni caso, sostiene Vandelli, il tempo stringe e "bisogna muoversi per tempo" sia per riuscire a inserire qualche correttivo al decreto sia, nel caso in cui il provvedimento passasse nel testo del governo, per trovare soluzioni per un nuovo assetto azionario prima della trasformazione in Spa.
(Andrea Mandalà)
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