MILANO (Reuters) - La bocciatura da parte della Corte costituzionale della Robin Tax avrà un impatto positivo sull'utile netto del 2015 di Snam per 90 milioni circa e di Terna per 50 milioni. Tuttavia questo incremento del netto non comporterà una crescita della cedola, perché si tratta di un evento straordinario.
Lo hanno detto gli AD delle due aziende proprietarie della gran parte dei gasdotti e degli elettrodotti italiani.
"Per quanto riguarda Snam, la cancellazione dell'addizionale pari al 6,5% avrà un'incidenza di circa 90 milioni sul netto annuo. Siamo molto cauti e struttureremo il nostro capitale in modo tale da poter fare investimenti e dividendi senza rischi, senza aspettare fattori esterni", ha detto l'AD di Snam Carlo Malacarne. Il manager ha poi aggiunto che "non è previsto l'aumento del dividendo perché nessuno ha dichiarato che eventi straordinari lo fanno salire".
Per l'AD di Terna Matteo Del Fante, "quello che è emerso dagli analisti, in linea con le nostre valutazioni, è un impatto di circa 50 milioni di euro l'anno su base utile netto, pari a circa il 10% di incremento della bottom line".
Anche nel caso di Terna, non è prevista una crescita del dividendo, "visto che l'entrata non è stata calcolata nei nostri piani e siamo alla vigilia di una revisione regolatoria importante. Si tratta di una informazione in più positiva, che il mercato ha e che sta cominciando ad apprezzare".
Del Fante ha poi ricordato che Terna ha un livello di payout abbastanza importante, "non il più alto del mercato, ma intorno all'80% circa e quindi questo tipo di notizia, lo stop alla Robin tax, ci crea un grado di flessibilità in più quest'anno. Non cambia la nostra attività caratteristica sul piano di investimenti e la dividend policy".
Relativamente all'interesse per la privatizzazione della rete elettrica greca messa in standby dal nuovo governo, Del Fante si è così espresso: "Per ora ci abbiamo rinunciato".