La fiducia degli investitori continua a essere forte, anche se i segnali economici sono contrastanti. Secondo l'ultimo sondaggio condotto da Bank of America tra i gestori di fondi globali, ciò è dovuto principalmente alla crescente probabilità che i tassi di interesse vengano ridotti e che l'economia subisca una leggera decelerazione. Tuttavia, l'aspettativa di crescita economica è ora ai minimi da marzo 2022.
Il sondaggio, condotto da analisti finanziari, ha registrato un lieve aumento della quota di liquidità detenuta dai gestori di fondi, passata al 4,1% dal 4,0% del patrimonio totale gestito. Tuttavia, la preferenza dei gestori di fondi per gli investimenti in azioni rispetto a quelli in obbligazioni non è stata influenzata in modo significativo dai dubbi sulla leggera decelerazione dell'economia o dagli eventi politici.
In particolare, il 27% dei gestori di fondi prevede ora che l'economia globale si indebolirà nei prossimi 12 mesi, con un notevole aumento rispetto al 6% di giugno. Ciononostante, una grande maggioranza (68%) prevede ancora una leggera decelerazione, mentre il 18% non prevede alcuna tendenza economica specifica e l'11% prevede una grave recessione economica. Inoltre, il 67% non crede che ci sarà una recessione nel prossimo anno.
Le questioni geopolitiche sono diventate la principale preoccupazione per gli investitori, con il 26% di loro che le indica come la loro maggiore preoccupazione. Questo dato supera il 22% che è più preoccupato per l'aumento dei prezzi. È importante notare che il 56% dei partecipanti prevede che la Federal Reserve statunitense abbasserà i tassi di interesse per la prima volta a settembre e l'84% prevede che ci saranno almeno due riduzioni dei tassi di interesse entro il prossimo anno.
Per quanto riguarda la collocazione dei loro investimenti, i gestori di fondi privilegiano attualmente le azioni, con un 33% netto di loro che detiene più azioni della media, e non privilegiano le obbligazioni, con un -9% netto che detiene meno obbligazioni della media. L'indagine indica un significativo spostamento verso gli investimenti in azioni statunitensi, che hanno registrato un aumento di 8 punti percentuali, raggiungendo un picco di cinque mesi con un 16% netto di gestori di fondi che detengono più azioni statunitensi rispetto alla media.
Al contrario, l'ammontare degli investimenti in azioni europee è diminuito di 20 punti percentuali, con un 10% netto di gestori di fondi che detengono più azioni europee della media. Si tratta del valore più basso dal febbraio 2024 e del calo più consistente dal luglio 2022.
Altri cambiamenti degni di nota sono il 29% netto di gestori di fondi che detengono meno REIT (Real Estate Investment Trusts) rispetto alla media, il dato più alto da gennaio 2009, e per la prima volta da febbraio 2009, il 2% netto che detiene più società di servizi pubblici rispetto alla media, dopo un aumento record di 20 punti percentuali delle loro allocazioni. La strategia di investire pesantemente nei sette titoli più popolari rimane la più comune tra i gestori di fondi globali, con il 71% che segue questo approccio, come hanno sottolineato gli strateghi.
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