Di Alessandro Albano
Investing.com - Lo spread tra il titolo italiano a dieci anni e l'omologo tedesco è tornato sui livelli del novembre 2020 in reazione alle parole della presidente Christine Lagarde dopo la riunione della BCE, mentre si attende l'esito della riunione del FOMC che potrebbe dare il via alla riduzione del QE.
La forbice si attesta ora a 133 punti base (+8% su base giornaliera), con BTP decennale in calo all'1,18% dopo l'1,281% toccato nella giornata di ieri (massimi dal luglio scorso). Aumenta la pressione anche sul Bund, arrivato fino al -0,071% nella prima seduta di novembre (livelli del maggio 2019), mentre ora scambia al -0,145%.
Le vendite hanno riguardato anche i bond periferici dell'Eurozona, molto dipendenti dalle politiche Bce come la carta italiana. Il Bonos spagnolo rende lo 0,55% dallo 0,622% di ieri (massimi da giugno 2020), mentre il titolo di Atene registra un rendimento dell'1,24% dall'1,34% della vigilia (tassi del 2020).
Il sell-off sul mercato del debito europeo è scattato dopo che Lagarde non ha offerto alcun'indicazione sulle prossime mosse di Francoforte, limitandosi a confermare quanto detto dopo la precedente riunione del governing council.
L'ex FMI, inoltre, non ha dato molta importanza ai segnali arrivati dal mercato circa le aspettative su inflazione (ora molto oltre i target Bce) e rialzi d'interesse, affermando, tuttavia, che l'inflazione elevata si estenderà oltre i termini previsti ma che andrà a normalizzarsi nell'arco del 2022. Lagarde ha poi respinto l'idea di un aumento dei tassi nel 2022, ma guardando i contratti OIS viene indicato un incremento dei 15 punti base entro il prossimo settembre.
Secondo Antonio Cesarano, chief strategist di Intermonte (MI:INTM), "la paura del fiscal cliff, il precipizio che si potrebbe aprire nei mesi post fine della stagione dell’emergenza, ha colpito duro soprattutto la periferia, più di tutti l’Italia perché è la maggior beneficiaria del piano di sostegno di Francoforte”.
“La Lagarde ha cercato di rassicurare in tutti i modi sul rialzo dei tassi, ma non è riuscita a conquistarsi la fiducia del mercati”, ha affermato lo strategist dell'investment bank milanese.
In attesa dell'esito della due-giorni della Fed, che secondo molti osservatori darà inizio al tapering, Piazza Affari scambia sulla parità poca sopra i 27.210 punti, con comparto bancario contrastato: Banco Bpm (MI:BAMI) e Bper (MI:EMII) avanzano oltre l'1% dopo il tonfo di venerdì, mentre le big Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e UniCredit (MI:CRDI) scambiano riapettivamente al +0,3% e -1,2%.