TORINO (Reuters) - Lo stabilimento Stellantis (BIT:STLAM) di Mirafiori a Torino resterà operativo almeno fino al 2032-2033 grazie alla produzione della Nuova Fiat 500.
Lo ha detto il capo Europa del gruppo automobilistico, Jean- Philippe Imparato, al termine dell'incontro con i sindacati nel capoluogo piemontese in vista del tavolo su Stellantis del 17 dicembre al Mimit.
Sempre oggi, la Fiom ha confermato indiscrezioni stampa secondo cui Stellantis avrebbe deciso di estendere di altre due settimane, fino al 20 gennaio, il blocco della produzione di auto proprio Mirafiori.
Stellantis non ha commentato, limitandosi a dire di stare ancora stimando gli ordini per gennaio.
"Faremo annunci sull'attività di gennaio la prossima settimana", si legge in una nota.
Mirafiori ha subito diverse interruzioni della produzione quest'anno a causa della scarsa domanda della city car elettrica Fiat 500 e dei due modelli sportivi Maserati che vi vengono prodotti.
Alla fine del mese scorso Stellantis aveva annunciato che le linee di assemblaggio sarebbero state fermate per tutto dicembre e fino al 5 gennaio, a causa della "continua incertezza nelle vendite" di auto elettriche in Europa e di auto di lusso in Cina e negli Stati Uniti.
STELLANTIS ADERISCE A PROPOSTE ACEA SU EMISSIONI
Imparato ha anche detto che la decisione di Stellantis di rientrare in Acea (BIT:ACE) (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) significa aderire alle sue proposte, compresa la contrarietà alle regole Ue sulle emissioni per il 2025.
L'azienda franco-italiana è rientrata in Acea la scorsa settimana dopo l'uscita a inizio 2023.
Sotto la guida dell'ex AD Carlos Tavares, il gruppo si era opposto alla richiesta di Acea di alleggerire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di C02 per il 2025.
Acea ritiene prioritaria la revisione degli obiettivi al 2025 delle norme Ue sul taglio delle emissioni di CO2 per le nuove auto, in modo che le case automobilistiche non siano costrette a pagare multe per diversi miliardi di euro.
Stellantis non pagherà "mai" le multe, "siamo pronti a ridurre la produzione per evitarlo", ha detto Imparato.
Il settore automobilistico europeo è in difficoltà, con migliaia di posti di lavoro in bilico tra le case automobilistiche e i loro fornitori, che soffrono a causa dell'indebolimento della domanda, della concorrenza cinese e delle vendite di veicoli elettrici inferiori al previsto.
Il manager ha quindi definito "fondamentale" il sostegno dei governi per affrontare il prossimo anno.
(Giulio Piovaccari, versione italiana Francesca Piscioneri, editing Antonella Cinelli)