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SVB affonda le Borse, preoccupa l'effetto contagio. E' sell-off sulle banche Ue

Pubblicato 10.03.2023, 09:24
Aggiornato 10.03.2023, 10:30
© Reuters
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Di Alessandro Albano

Investing.com - E' un effetto domino quello che si sta registrando in Europa, dopo che il crollo di SVB Financial (NASDAQ:SIVB), considerata la banca delle start up e dei fondi di venture capital americani, ha messo sull'attenti gli operatori che ora si interrogano sull'entità dei danni: cioè se verranno contagiati anche gli istituti maggiori, o se saranno solo le banche medio-piccole ad essere interessate.

Lo Stoxx 600 Banks sta perdendo oltre il 4%, mentre tra gli istituti maggiori BNP Paribas (EPA:BNPP) (BIT:CRDI) cede il 4,2%, Deutsche Bank (ETR:DBKGn) perde quasi il 9%, HSBC (BA:HSBC) registra il -6%, mentre Barclays PLC (LON:BARC) cede il 4%.

In Italia, Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e UniCredit (BIT:CRDI) seguono con un ribasso del 3%, mentre Banco Bpm (BIT:BAMI) e Monte dei Paschi (BIT:BMPS) vedono un calo di circa il 4%.

In rosso anche le Borse della regione, con FTSE MIB in calo dell'1,8%, DAX e CAC 40 -1,4%.

Il sell-off sulle banche internazionali è iniziato giovedì a Wall Street dopo che SVB ha comunicato una perdita di di 1,8 miliardi di dollari, fornendo una guidance annuale e per il primo trimestre negativa a causa dell'impatto dell'aumento dei tassi di interesse sugli asset sottostanti, in particolare i titoli di Stato. Leggi anche: SVB e Silvergate le prime vittime dei tassi Fed, effetto domino a Wall Street

Per fra fronte al rosso di bilancio, SVB ha di fatto portato avanti un aumento di capitale attraverso un'operazione di cessione di azioni per 1,75 miliardi di dollari, composta da 1,25 miliardi di dollari di azioni ordinarie e 500 milioni di azioni di deposito. Inoltre, in un'operazione separata la banca della Silicon Valley ha stipulato un accordo di sottoscrizione con General Atlantic per l'acquisto di 500 milioni di dollari di azioni ordinarie al prezzo di IPO, portando il totale della raccolta a 2,25 miliardi di dollari.

Come ha spigato SVB, le misure sono state adottate perché "ci aspettiamo un continuo aumento dei tassi di interesse, una pressione sui mercati pubblici e privati e livelli elevati di liquidità da parte dei nostri clienti che investono nelle loro attività".

I timori del mercato fanno riferimento alla natura stessa della banca che, negli ultimi anni, è stata un importante fonte di denaro per venture capitalist e start up, con i depositi presso la banca che sono triplicati nell'ultimo anno.

Per continuare a soddisfare la domanda di liquidità in un contesto monetario inasprito, SVB ha dovuto liquidare una grossa fetta del portafoglio titoli (circa 21 miliardi di dollari), e con i prezzi dei bond che sono diminuiti a causa del rapido aumento dei tassi di interesse, questo ha portato ad una perdita contabile di circa 1,8 miliardi di dollari. Da qui la necessità di 2,25 miliardi di dollari di capitale fresco.

In altre parole, se SVB è in difficoltà, lo è anche, in misura minore ma proporzionale, un'importante fetta del settore bancario statunitense che da supporto a fondi e società d'investimento.

Morgan Stanley (NYSE:MS) (NYSE:MS) si è soffermata sul crollo di SVB, affermando che le previsioni sui margini netti di SVB per il 2023 sono inferiori a causa "della liquidità bruciata dalle società private che operano con SVB". Secondo gli analisti, "questo indurrà la banca a inserire nel proprio bilancio un maggior numero di conti sweep a costo più elevato, pagandoli all'incirca allo stesso tasso dei Fed funds (4,75%-5%)".

"Tassi più alti e più a lungo significa che questi conti sweep faranno da freno ai margini d'interesse", hanno commentato gli analisti. "Inoltre, l'aumento di 15 miliardi di dollari del debito a lungo termine farà salire i costi di finanziamento".

"L'aumento di capitale della Silicon Valley Bank ha reso tutti nervosi sui livelli di capitale e su ciò che le banche di deposito stanno facendo. Molti investitori istituzionali non si sentono a proprio agio nel possedere determinate banche in questo momento", ha dichiarato Keefe, Bruyette & Woods a Reuters.

"La gente si spaventa perché la Silicon Valley, storicamente, è una banca molto forte e ben gestita", hanno aggiunto gli analisti. "Se ora hanno problemi, la gente si chiede cosa ne sarà di altre banche di qualità inferiore e che non hanno la reputazione della Silicon Valley Bank".

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