Gli analisti di UBS hanno dichiarato lunedì in un documento di ricerca di aver osservato che le azioni dei semiconduttori, ad eccezione di AMD (NASDAQ:AMD) e NVIDIA (NVDA), appaiono sottovalutate in alcuni settori, indicando potenziali opportunità di investimento.
La banca d'investimento ha dichiarato: "La tendenza al ribasso dei prezzi dei titoli dei semiconduttori suggerisce che queste azioni sono sottovalutate rispetto al mercato più ampio". Sono passati da una forte sopravvalutazione a una netta sottovalutazione.
Questo cambiamento è significativo, poiché in precedenza i titoli dei semiconduttori avevano registrato un aumento sostanziale, raggiungendo un livello descritto come "4,3 deviazioni standard sopra la media durante i periodi di sopravvalutazione", paragonabile al punto più alto durante il boom della tecnologia, dei media e delle telecomunicazioni.
"Dalle nostre osservazioni, le aziende con una crescita costante in un mercato forte di solito non diventano profondamente sottovalutate. Se non si considerano AMD e Nvidia, è chiaro che i titoli dei semiconduttori sono sottovalutati in base a questo criterio", ha spiegato UBS.
Nonostante lo stato di sottovalutazione di questi titoli, UBS sottolinea diversi problemi in corso nel settore dei semiconduttori. Una delle principali preoccupazioni è il potenziale effetto negativo sulla "crescita degli utili rispetto al mercato".
Sebbene nell'ultimo anno le aziende produttrici di semiconduttori abbiano registrato una crescita degli utili superiore a quella del mercato, UBS osserva che i modelli recenti indicano che questa crescita potrebbe rallentare.
Inoltre, la banca osserva che i titoli dei semiconduttori non sembrano ancora avere un prezzo interessante dopo il recente calo del loro valore.
Il rapporto tra prezzo delle azioni e vendite del settore è ancora "2,6 deviazioni standard al di sopra della media", mentre il rapporto tra prezzo delle azioni e utili (P/E) sembra un po' più ragionevole, ma rimane circa "1 deviazione standard al di sopra della media".
UBS sottolinea la sostanziale dipendenza del settore dalla Cina come un altro fattore di rischio.
Poiché la Cina è responsabile del "20% delle vendite" e di "circa il 30% degli utili", la decelerazione economica e le tendenze deflazionistiche del Paese potrebbero avere un forte impatto sull'industria dei semiconduttori.
Infine, secondo i dati di UBS sulla concentrazione degli investimenti, gli investitori continuano a investire massicciamente in questo settore, il che potrebbe aumentare le fluttuazioni di prezzo dei titoli dei semiconduttori in futuro. Nonostante lo stato di sottovalutazione di questi titoli, le varie problematiche evidenziate suggeriscono agli investitori di considerare con attenzione gli investimenti nel settore.
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