BRUXELLES (Reuters) - I Paesi dell'Unione europea hanno rinviato la decisione su una proposta di legge che impone alle grandi aziende degli stati membri di verificare se le loro catene di fornitura utilizzano il lavoro forzato o causano danni ambientali dopo che Germania e Italia hanno indicato che si sarebbero astenute.
È necessaria una "maggioranza qualificata" di 15 stati membri Ue, che rappresentano il 65% della popolazione dell'Unione, per permettere alla proposta di legge di passare al voto finale del Parlamento europeo.
Un diplomatico ha detto oggi che era chiaro che non ci fosse un numero sufficiente di inviati dei 27 Paesi Ue per sostenere la legge, con la Germania pronta ad astenersi. Un elemento decisivo è stata la decisione dell'ultimo minuto dell'Italia di annunciare la sua astensione, secondo quanto riferito da una fonte italiana.
"Il punto della direttiva sulla due diligence in materia di sostenibilità delle imprese (...) è stato tolto dall'ordine del giorno di oggi e sarà riprogrammato in una data ancora da definire", ha scritto un portavoce della presidenza belga sulla piattaforma di social media X.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)