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UniCredit centra target utile 2014, rublo pesa sui ratio, titolo -3,5%

Pubblicato 11.02.2015, 18:27
© Reuters. L'Ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, al Wef di Davos.
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di Gianluca Semeraro

MILANO (Reuters) - UniCredit centra il target di 2 miliardi per l'utile netto 2014 ma il mercato si concentra sulla discesa dei ratio patrimoniali, dovuta principalmente alla recente svalutazione del rublo, e punisce il titolo in Borsa.

Non convince nemmeno la decisione di proporre la distribuzione di uno scrip dividend, comunque in crescita del 20% a 12 cent, formula che consente all'azionista di scegliere il pagamento in cash in alternativa a quello in azioni. Lo scorso anno, quando fu adottata la stessa formula, il 75% degli azionisti ha optato per il pagamento in azioni.

Il titolo chiude a -3,5% e con volumi nettamente superiori alla media. "Non si capisce il funzionamento dello scrip dividend ma soprattutto il CET1 non è affatto bello", ha detto a caldo un trader. Altri gli hanno fatto eco.

La discesa del CET1 al 10,41% transitional e al 10,02% 'fully loaded' rispettivamente dal 10,8% e dal 10,4% di fine settembre, aveva fatto circolare nelle sale operative, seppur timidamente, le voci della necessità di un aumento di capitale.

Il Ceo Federico Ghizzoni ha però subito smentito. "Assolutamente lo escludo perché il capitale è superiore a quanto ci ha indicato la Bce. Quindi non c'è alcuna esigenza di un aumento di capitale", ha detto nel briefing sui conti. "L'obiettivo è ripristinare il capitale già nei prossimi mesi sia con la generazione di utili sia con le operazioni di M&A in corso", come ad esempio la cessione di una quota di Pioneer a Santander.

Il solo quarto trimestre ha visto un utile netto di 170,4 milioni, leggermente sotto il consensus di 180 milioni raccolto dalla banca con 24 analisti.

Gli accantonamenti su crediti sono migliorati attestandosi a 4,3 miliardi con un rapporto di copertura del 51,3%. La banca ritiene che nel 2014 i crediti deteriorati abbiano raggiunto un picco e che nel 2015 si registrerà una diminuzione sia come ammontare totale sia come percentuale dei crediti totali.

In merito all'Aqr, UniCredit ha effettuato nel 2014 accantonamenti superiori a quelli evidenziati dalla 'credit file review' per Italia, Austria e paesi CEE, mentre per la Germania l'importo era già adeguato.

© Reuters. L'Ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, al Wef di Davos.

I ricavi del gruppo sono scesi del 3,5% a 22,5 miliardi nonostante incrementi del margine di interesse (+1,1%) e commissioni (+2,9%). Pesa il calo dei ricavi da negoziazione di circa 1 miliardo. In calo i costi del 2,9% per un rapporto costi/ricavi del 61,5%.

((Redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02 6612 9503, Reuters messaging:gianluca.semeraro.thomsonreuters.com@reuters.net)) 2015-02-11T172621Z_1007210001_LYNXMPEB1A0VF_RTROPTP_1_OITBS-UNICREDIT-CONTI-2014.JPG

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