Di Geoffrey Smith
Investing.com - Le azioni di UniCredit (BIT:CRDI) scendono questo lunedì, in scia ad una notizia che suggerisce che la Banca Centrale Europea si starebbe opponendo ai suoi piani per pagare di più agli azionisti.
Il Financial Times ha riportato che la banca e il suo principale supervisore hanno avuto un teso scambio di corrispondenza sui piani di capitale di UniCredit e sul suo percepito ritardo nell’abbandonare il mercato russo, una fonte chiave di entrate negli ultimi anni.
La notizia ricorda l’estremo conservatorismo della BCE in un momento in cui l’economia dell’Eurozona è destinata a scivolare in recessione, innescando potenzialmente una nuova ondata di insolvenze. I conti di UniCredit indicano che è una delle banche meglio capitalizzate della regione, con un coefficiente patrimoniale core tier 1 (un indicatore chiave della solidità finanziaria) del 15,41% alla fine dello scorso trimestre.
UniCredit negli ultimi anni si è ripresa bene da una crisi della zona euro che ha colpito duramente il suo mercato nazionale in Italia ed ha portato a un decennio di tassi d’interesse bassissimi che hanno danneggiato la sua redditività nel resto della regione. Sotto l’ex amministratore delegato Jean Pierre Mustier, l’azienda aveva lentamente ridotto il suo portafoglio di prestiti non performanti e accumulato capitale al punto da poter annunciare un programma di dividendi e riacquisti per svariati miliardi, ma poi la BCE ha deciso una sospensione dei payout in tutto il settore a causa della pandemia di Covid-19.
Con l’attenuarsi della pandemia e l’aumento dei tassi d’interesse, UniCredit si è rafforzata, ora sotto la gestione di Andrea Orcel, veterano di UBS. Nei primi nove mesi dell’anno ha generato un utile record di 4,0 miliardi di euro (1 euro=0,9983 dollari), accantonando 1,2 miliardi di euro per il dividendo del 2022.
A settembre la BCE aveva approvato la seconda parte di un pagamento di 2,6 miliardi di euro agli azionisti di UniCredit, portando il totale di quest’anno a 3,75 miliardi di euro, ma secondo le fonti del FT il processo non è stato facile, con Orcel che ha insistito sul fatto che i dati della banca erano una prova sufficiente della sua solidità da rendere inutili ulteriori discussioni con l’ente regolatore.
Nel frattempo, la banca continua a guadagnare in Russia, anche se molti dei suoi rivali e delle imprese occidentali si sono ritirati dal Paese per principio o in risposta alle difficoltà commerciali create dall’invasione dell’Ucraina.
A differenza di Societe Generale (EPA:SOGN), che si è accollata un onere di 3 miliardi di euro per rivendere le sue attività russe al precedente proprietario Interros Holdings subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, UniCredit ha avviato un processo di vendita più tranquillo, sondando potenziali acquirenti di vari mercati emergenti, secondo quanto riportato dal FT.
Alle 15:02 CET, il titolo UniCredit segna -1,7% a Milano, dopo essere sceso di ben il 3%, diventando per breve tempo il titolo bancario con la peggiore performance in Europa.