Unicredit, utile record: +67%. E la banca non paga la tassa sugli extraprofitti

Pubblicato 24.10.2023, 09:48
© Reuters.
CRDI
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Investing.com -- Nel terzo trimestre dell’anno Unicredit (BIT:CRDI) ha registrato un RoTE pari al 23,4% e un utile netto superiore a 2,3 miliardi di euro, un dato che va oltre gli 1,925 miliardi attesi dagli analisti. Nello stesso periodo i ricavi netti sono stati di 5,8 miliardi di euro, in crescita del 23,1% anno su anno e in calo dell’1,9% trimestre su trimestre. Per quanto riguarda i risultati nei primi 9 mesi del 2023, il gruppo ha raggiunto un utile netto record da 6,7 miliardi di euro, con un aumento del 67,7% rispetto allo stesso periodo del 2022.

I risultati di Unicredit sono stati sostenuti in particolare dal margine d’interesse di 3,6 miliardi, in aumento del 45% rispetto allo stesso periodo del 2022, principalmente per effetto dell'aumento dei tassi di interesse e della buona gestione del pass-through dei depositi.

E proprio in merito alla tanto discussa tassa sugli extraprofitti, UniCredit ha fatto sapere di aver “optato per contribuire con 1,1 miliardi di euro alla cosiddetta "imposta straordinaria sulle banche" del 2024, destinandoli a riserve proprie non distribuibili”. In sostanza, Piazza Gae Aulenti, ha scelto di non pagare la tassa ma di destinarla a rafforzare il proprio patrimonio.

Nei primi 9 mesi del 2023 il titolo in Borsa ha generato un utile diluito per azione pari a 3,43 euro, quasi raddoppiato rispetto ai primi 9 mesi 2021, dividendo per azione (Dps maturati) pari a 1,28 euro, in aumento di tre volte rispetto ai primi 9 mesi 2021, e valore contabile tangibile per azione (Tbvps) pari a 31,42 euro, in rialzo del 35% rispetto ai primi 9 mesi 2021.

Intanto, dopo i conti il titolo di Unicredit oscilla sul FTSE MIB oggi, tra il –1 e il +1%.

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Il Gruppo continua a perseguire un'efficienza patrimoniale ai vertici della categoria, con 321 punti base di capitale generato organicamente nei 9 mesi del 2023, pari a 9,9 miliardi, ben oltre gli obiettivi di UniCredit Unlocked, e determinando un CET1 ratio del 17,19% al netto dei 2,3 miliardi di dividendi maturati quest’anno e del programma di riacquisto di azioni del 2022 da 3,34 miliardi. Le attività ponderate per il rischio sono scese a 290,1 miliardi di euro, in calo del 9,3% anno su anno.

Sulla scia di un migliorato contesto dei tassi d'interesse e delle ipotesi di pass-through dei depositi, UniCredit ha migliorato la propria guidance finanziaria per il 2023, portandola a un margine di interesse di almeno 13,7 miliardi, che si traduce in ricavi netti superiori a 22,2 miliardi di euro. La guidance relativa all'utile netto rimane pari o superiore a 7,25 miliardi. “Confermiamo la nostra ambizione a mantenere la redditività del 2024 in linea o superiore a quella del 2023 e l'intenzione di distribuire agli azionisti almeno €6,5 miliardi”, ha sottolineato il gruppo.

“In un momento di grande incertezza in Europa, non siamo soltanto concentrati sul conseguimento di solidi risultati oggi, ma anche sulla protezione di quelli futuri, tramite l'investimento nelle nostre fabbriche prodotto, nelle persone e nella tecnologia. Questo investimento creerà solide basi per una continua eccellenza finanziaria. Sono fiducioso ed entusiasta di ciò che ci aspetta per UniCredit. I nostri fondamentali sono più forti che mai e siamo sulla buona strada per realizzare la nostra ambizione di diventare la Banca del Futuro in Europa. Continueremo a costruire il nostro successo a beneficio di tutti i nostri stakeholder”, ha commentato Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit S.p.A..

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