Di Senad Kararahmetovic
L’esperto di strategie di investimento di Bank of America Michael Hartnett ritiene che il mercato potrebbe crollare ancora di più se i timori di una “brutta” stagione degli utili del Q2 dovessero concretizzarsi.
“Molti pensano che dei brutti EPS del Q2 provochino un balzo dei titoli azionari; ma se cattiva notizia porta cattiva notizia, aspettiamoci una vera e propria resa”, avverte Hartnett in una nota ai clienti di questo venerdì.
Nella settimana terminata mercoledì, i titoli azionari hanno registrato flussi in uscita di 2,9 miliardi, mentre 1,6 miliardi sono finiti nei bond e 15,1 miliardi in liquidità. Per quanto riguarda i flussi sull’anno in corso, i titoli azionari sono saliti di 181 miliardi di dollari, mentre bond e liquidità hanno registrato pesanti flussi in uscita: rispettivamente, -206 e -199 miliardi.
“Tutti ribassisti sui titoli azionari ma pochi vendono”, aggiunge Hartnett.
Per quanto riguarda i settori, la settimana ha anche visto il maggiore flusso in uscita su 5 settimane dei prestiti bancari dall’aprile 2020, la 16esima settimana di flussi in uscita dai finanziari, il maggiore flusso in entrata dalle utenze in 8 settimane, la settima settimana di flussi in uscita dai consumi, e la quarta di flussi in uscita dalle risorse.
Intanto, l’indicatore Bull & Bear di BofA resta “estremamente bearish” a 0.
“Il rischio per la previsione di una recessione superficiale + recessione superficiale che uccide l’inflazione consentendo svolta Fed è che tassi reali ancora così negativi (-6,7% Fed, -8,8% BCE, -6,1% BoE, -2,5% BoJ), e nuovi grossi aumenti dei tassi con le banche centrali che si rincorrono nei prossimi mesi, trasformino “lo shock della recessione” in un evento creditizio (come suggerisce il dollaro USA)”, conclude Hartnett.