Di Alessandro Albano
Investing.com - Lo S&P 500 è rimbalzato del 17% dai minimi di 52 settimane del 16 giugno, ma i ribassi delle ultime sedute hanno portato diversi analisti a ritenere che la bull run dei mercati finanziari in agosto sia stata effettivamente una corsa all'interno di un mercato ribassista più ampio.
E gli indicatori su volatilità e posizioni delle mani forti sembrano confermarlo. L'indice di volatilità S&P 500 VIX è in rialzo del 6% verso i 26 punti dopo essere stato sotto i 20 in concomitanza con il rally delle equity all'inizio di agosto e con gli acquisti sui Treasury statunitensi.
A questo si aggiungono i volumi delle posizioni corte nette degli hedge funds sui futures dell’S&P 500, che la scorsa settimana hanno raggiunto il record di 107 miliardi di dollari, secondo i dati resi noti da di Greg Boutle, analista di BNP Paribas (EPA:BNPP).
Ricordiamo che l'indice VIX stima la volatilità attesa aggregando i prezzi ponderati delle opzioni call e put in questo caso sul benchmark di Wall Street, per questo rappresenta un barometro credibile dell’incertezza del mercato e offre agli investitori una stima della volatilità a 30 giorni attesa dal mercato.
"Gli investitori si stanno chiedendo se l'operazione di recupero sia andata troppo oltre", ha scritto Craig Erlam, Senior Market Analyst per UK ed Emea di Oanda, mettendo in luce come la scorsa settimana abbia posto fine ad "una serie di vittorie di fine estate che ha visto i mercati azionari recuperare una parte significativa - e alcuni direbbero eccessivamente - delle perdite subite quest'anno".
Con gli occhi puntati su Jackson Hole e al discorso di Jerome Powell, secondo Erlam potrebbe esserci "un anticlimax sui tassi", in quanto il messaggio della Fed è passato "ad un approccio basato sui dati" rispetto ad una forward guidance più o meno fissa.
"In questo senso - ha spiegato l'esperto - i mercati hanno interpretato il cambio come un perno accomodante, aiutati dai dati sull'inflazione più deboli che hanno ulteriormente alimentato la speculazione".
"Con questo in mente, l'aspettativa è che Powell riaffermi ciò che lui e i suoi colleghi hanno detto in pubblico nei recenti interventi, senza rivelare troppo prima della riunione di settembre, prima della quale avremo un altro rapporto sull'inflazione e sull'occupazione".
"Il rischio - ha aggiunto l'analista - è che dica qualcosa di accomodante (intenzionalmente o meno) dopo che gli investitori si sono posizionati per il contrario innescando un altro rally dei mercati".