Di Peter Nurse
Investing.com - L’apertura dei mercati statunitensi si attende in leggero rialzo questo lunedì, grazie ad un intervento di liquidità di emergenza ad opera di un gruppo di banche centrali guidato dalla Fed e all’ulteriore consolidamento del settore bancario, ma le tensioni rimangono, in vista della riunione della Federal Reserve di questa settimana.
Al momento della scrittura, il contratto dei future Dow sale di 20 punti, o dello 0,1%, i future S&P 500 vanno su di 4 punti, o dello 0,1% ed i future Nasdaq 100 sono in salita di 12 punti, o dello 0,1%.
Il colosso bancario elvetico UBS (SIX:UBSG) ieri ha annunciato che acquisirà la rivale Credit Suisse (SIX:CSGN) per circa 3,3 miliardi di dollari, con l’aiuto delle autorità elvetiche.
Intanto, la Federal Reserve, insieme ad altre importanti banche centrali, ha annunciato la fornitura di ulteriore liquidità per allentare il carico sul sistema bancario globale.
Tuttavia, le tensioni permangono, soprattutto dal momento che l’acquisizione di UBS comporta la perdita di circa 17 miliardi di dollari da parte degli obbligazionisti di Credit Suisse.
Varie banche regionali statunitensi restano intanto sotto pressione per supportare i propri depositi, sulla scia del collasso della Silicon Valley Bank.
Il titolo First Republic Bank (NYSE:FRC) crolla del 15% nei premarket, nonostante un gruppo di banche la scorsa settimana si sia impegnato a depositarvi 30 miliardi di dollari.
Gli investitori guarderanno alle autorità statunitensi per capire se ci saranno ulteriori interventi questa settimana per ripristinare la fiducia nel settore bancario.
La Fed terrà la riunione questa settimana e dovrebbe alzare i tassi di interesse di 25 punti base.
I policymaker avevano sottolineato la necessità di ulteriori aumenti dei tassi per combattere l’inflazione, prima del trambusto delle banche, quindi gli investitori staranno attenti ad eventuali indicazioni circa la probabilità di aumenti futuri.
I prezzi del petrolio questo lunedì scendono ai minimi di 15 mesi, proseguendo il pesante selloff della scorsa settimana, nei timori che la crisi delle banche colpisca l’attività economica globale e quindi anche la domanda di greggio.
Il Primo Ministro iracheno Mohammed Shia’ Al Sudani e il Segretario Generale dell’OPEC Haitham al-Ghais si sono incontrati nel weekend e hanno evidenziato il bisogno di coordinazione tra le nazioni esportatrici di petrolio per assicurarsi che i prezzi non oscillino in modo troppo estremo.
La commissione ministeriale dell’OPEC e dei produttori alleati, compresa la Russia, gruppo noto come OPEC+, si incontrerà il 3 aprile, mentre il vertice ministeriale al completo è in agenda per il 4 giugno.
Al momento della scrittura, i future del greggio USA scendono del 2% a 65,55 dollari al barile, dopo il -13% della scorsa settimana, il calo settimanale maggiore dall’aprile scorso. Il contratto del Brent scende del 2,2% a 71,35 dollari, dopo un tonfo di quasi il 12% la scorsa settimana, il massimo da dicembre.
Intanto, i future dell’oro vanno su dello 0,4% a 1.987,90 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,0699, in rialzo dello 0,3%.