Di Peter Nurse
Investing.com - L’apertura dei listini statunitensi questo venerdì si prospetta in discesa, avviandosi a chiudere un’altra settimana in ribasso nei timori per la crescita economica futura, esacerbati dall’avvertimento sugli utili del colosso delle consegne FedEx.
Alle 13:00 CEST, il contratto dei future Dow scende di 190 punti, dello 0,6%, i future S&P 500 vanno giù di 27 punti, o dello 0,7% ed i future Nasdaq 100 sono in calo di 100 punti, o dello 0,8%.
I principali indici hanno chiuso in ribasso ieri e il Nasdaq Composite si prepara a registrare -4,6% questa settimana, il calo settimanale peggiore da giugno. L’indice S&P 500 è sceso del 4,1% finora questa settimana, mentre il blue chip Dow Jones Industrial Average si prepara a segnare -3,7%.
Quest’ultima ondata di debolezza è arrivata in scia al dato sull’inflazione di agosto rivelatosi più alto del previsto, che potrebbe convincere la Federal Reserve a continuare con la sua politica monetaria aggressiva.
La Fed dovrebbe alzare i tassi di altri 0,75 punti percentuale la prossima settimana, ma non si esclude la possibilità di un aumento da 100 punti base dopo il dato IPC di martedì.
Intanto, FedEx (NYSE:FDX) ha riportato deludenti risultati del primo trimestre ed ha ritirato le previsioni finanziarie che aveva dato tre mesi fa, citando il rallentamento della domanda globale. Il titolo è crollato del 19% negli scambi premarket.
Anche Gap (NYSE:GPS) potrebbe catturare l’attenzione, dopo che Kanye West è intervenuto per terminare la collaborazione tra la sua compagnia Yeezy e la catena di abbigliamento, affermando che non sono stati rispettati i termini del contratto.
Sul fronte economico, l’indice sul sentimento dei consumatori del Michigan relativo al mese di settembre arriverà alle 16:00 CEST e dovrebbe risultare pari a 60, in salita dalla lettura precedente di 58,2.
I prezzi del petrolio salgono questo venerdì, in ripresa dalle pesanti perdite della seduta precedente, ma si avviano alla terza settimana in ribasso nei timori che l’aggressivo inasprimento monetario pesi sulla crescita globale e dunque sulla domanda di carburante.
Sul mercato petrolifero influisce anche un dollaro forte dopo il dato sull’inflazione statunitense, che rende il petrolio più costoso per i titolari di altre valute.
Alle 13:00 CEST, i future del greggio USA salgono dello 0,5% ad 85,47 dollari al barile, mentre il contratto del Brent registra +0,7% a 91,45 dollari. Entrambi i contratti sono scesi di circa il 4% ieri e si preparano a segnare quasi -2% sulla settimana.
Intanto, i future dell’oro sono in calo dello 0,2% a 1.674,75 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 0,9987, giù dello 0,1%.