NEW YORK - Wells Fargo & Co (NYSE:WFC) ha avviato dei licenziamenti all'interno della sua divisione di corporate e investment banking, colpendo 40-50 dipendenti, dai direttori generali al personale più giovane. Questa mossa è una risposta al prolungato crollo dell'attività di dealmaking, mentre la banca cerca di snellire le operazioni e gestire i costi in modo più efficace.
Oggi la società ha confermato il taglio dei posti di lavoro come parte di una più ampia strategia di riduzione dei costi che riflette azioni simili intraprese da altri colossi finanziari, tra cui Goldman Sachs (NYSE:NYSE:GS), Morgan Stanley (NYSE:NYSE:MS), Deutsche Bank (ETR:DBKGn) (NYSE:DB), JPMorgan Chase (NYSE:JPM) e Truist Financial (NYSE:TFC). Tutte queste società hanno ridotto il loro organico in risposta al rallentamento delle fusioni e delle acquisizioni.
La nota interna che ha annunciato questi cambiamenti ha sottolineato l'impegno della banca nelle operazioni di corporate e investment banking, nonostante la necessità di riduzioni. Wells Fargo vanta un solido pool di talenti e continua a dedicarsi alla realizzazione dei suoi obiettivi strategici in questo settore.
Inoltre, è stata resa nota la partenza di Lear Beyer, un banchiere veterano dei mercati dei capitali azionari che lavorava per Wells Fargo da quasi 18 anni. Un portavoce ha confermato l'uscita di Beyer, ma non ha fornito ulteriori commenti sulla sua decisione di lasciare l'azienda.
Il ridimensionamento di Wells Fargo arriva in un momento in cui le cinque principali banche di Wall Street hanno registrato sette trimestri consecutivi di calo delle commissioni di investment banking. Questa tendenza segna un cambiamento significativo rispetto all'aumento dell'attività di M&A dell'era della pandemia. Di conseguenza, Johnson Associates Inc., una società di consulenza sui compensi, prevede che i consulenti per le fusioni potrebbero vedere i loro compensi ridotti del 25% nel 2023.
Al 30 settembre, Wells Fargo ha registrato una diminuzione del numero di dipendenti rispetto all'anno precedente, con un calo dell'occupazione totale del 5% a 227.363 dipendenti. Questa riduzione è indicativa delle sfide più ampie del settore, quando le istituzioni finanziarie si adattano alle mutevoli condizioni di mercato.
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