8 settembre (Reuters) - I mercati asiatici sono oggi poco mossi ma restano comunque ai massimi da un anno, grazie anche ai dati sul commercio della Cina che superano le previsioni e quelli sull'import che registrano la prima crescita annuale dalla fine del 2014, un segnale promettente per la domanda globale.
L'indice MSCI, che non comprende Tokyo, intorno alle 8,35 perde lo 0,07% a 457,18 punti, ma è cresciuto nelle ultime quattro sedute consecutive. L'indice giapponese Nikkei ha chiuso anche oggi in calo (-0,32%), con lo yen forte che ha pesato sul settore dell'export e l'incertezza sul futuro della politica monetaria della banca centrale nipponica.
Le importazioni cinesi sono cresciute ad agosto dell'1,5% su anno, mentre le previsioni indicavano un calo del 4,9%. L'export è calato del 2,8%.
"L'aumento delle importazioni è soprattutto un riflesso della domanda interna più forte. Le società cinesi stanno accumulando stock e ora ci si attende anche l'aumento dei prezzi", dice Wang Jianhui, economista di Capital Securities.
"Ci aspettiamo che l'export resti stabile e che le importazioni aumentino, con la salita dei prezzi dei vari prodotti".
SHANGHAI è piatta a pochi minuti dalla chiusura nonostante i dati positivi sul commercio, offuscati dal timore che proprio le buone notizie allontanino l'atteso intervento di politica monetaria da parte di Pechino. HONG KONG è invece positiva, +0,4%. Prada guadagna l'1,08%.
SYDNEY perde lo 0,71%, toccando il livello più basso degli ultimi due mesi. Né i dati cinesi sul commercio, ne quelli australiani (anch'essi positivi) hanno avuto effetto sul mercato, dove prevale la cautela, dicono gli analisti, anche in attesa delle prossime riunioni della banca centrale giapponese e della Federal Reserve Usa.
TAIWAN ha chiuso piatta, a +0,04%, come SEUL
SINGAPORE perde lo 0,4% circa, trascinata al ribasso dai titoli finanziari e da quelli legati al consumo. MUMBAI guadagna invece lo 0,2%.