Investing.com -- “Un contesto difficile” in cui “la congiuntura macro si deteriora”, per questo motivo il gruppo francese dei pagamenti elettronici Worldline ha annunciato un piano di riduzione dei costi da 200 milioni di euro e abbassato le previsioni per il 2023. L’annuncio del rallentamento economico, che la società ha riscontrato soprattutto nel suo mercato principale, la Germania, ha causato uno shock sulla Borsa francese. In apertura le azioni sono crollate a 15 euro dai 23 della vigilia e a metà mattinata continuano nella più grande discesa mai registrata a Parigi, con il titolo Worldline (EPA:WLN) che cede il 55%.
Crolla anche Nexi
Ma la caduta di Worldline sta avendo ripercussioni più ampie. Sul valore del FTSE MIB oggi pesano, infatti, le quotazioni delle azioni di Nexi SpA (BIT:NEXII). Dopo che la settimana scora il titolo era volato sulle ali dell’interesse di alcuni fondi di private equity, l’azienda italiana intorno alle 11 cede oltre il 16% a Piazza Affari, scossa dal terremoto che i conti di Worldline hanno provocato nel mondo dei pagamenti digitali in Ue.
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Worldline taglia i costi
Nella nota sui conti, Worldline ha spiegato le ragioni dei tagli, fornendo maggiori informazioni agli investitori. Il gruppo, che nel terzo trimestre 2023 ha registrato un fatturato di 1,18 miliardi di euro, con una crescita organica del 4,8%, si aspetta ora una crescita organica dei ricavi tra il 6% e il 7%, contro la precedente previsione di un rialzo tra l'8% e il 10%. Il gruppo ha anche abbassato i target sui margini e di cassa. Con il programma Power24, la società prevede di risparmiare circa 200 milioni di euro di costi correnti nel 2025, con una rapida accelerazione nel 2024, con i costi complessivi di implementazione che dovrebbero essere di circa 250 milioni di euro.
Inoltre, “Alla luce dell'aumento della criminalità informatica in generale, dei nuovi modelli di frode emergenti e dell'accelerazione della tendenza al rafforzamento delle linee guida normative e dei vincoli di mercato”, Worldline ha annunciato di aver “interrotto in modo ordinato alcuni rapporti con commercianti specifici i cui costi e rischi potenziali non corrispondevano ai nostri requisiti rivisti”.
Il perimetro di tali commercianti online, “potrebbe rappresentare un massimo di circa 130 milioni di euro di ricavi a regime nel 2023, di cui circa 30 milioni di euro nel secondo semestre del 2023 e circa 100 milioni di euro nel primo semestre del 2024, con un impatto sulla base di confronto”, ha concluso Worldline.