LONDRA (Reuters) - Il dollaro si mantiene a livelli elevati, intorno ai massimi di tre settimane, grazie all'aumento dei rendimenti dei Treasury e alla diminuzione dell'appetito per le valute più rischiose, mentre lo yen ha superato quota 150,50 per dollaro, tenendo gli operatori in apprensione per un possibile intervento.
Lo yen si è indebolito in seduta fino a toccare un nuovo minimo di un anno a 150,78 per dollaro, non lontano dal livello toccato nell'ottobre dello scorso anno che portò le autorità giapponesi a intervenire sul mercato valutario.
Dopo un breve rafforzamento, intorno alle 10,46, la valuta giapponese si attesta a 150,37 per dollaro, ma secondo gli analisti è improbabile che si tratti di un intervento.
Il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki (TYO:7269) ha messo in guardia i trader dal vendere nuovamente lo yen, affermando che le autorità stanno osservando da vicino la situazione.
Suzuki non ha fatto commenti diretti sul potenziale intervento.
Secondo Carol Kong, stratega valutario presso la Commonwealth Bank of Australia, i dati sul Pil degli Stati Uniti, attesi oggi, rappresentano un evento chiave per il dollaro-yen: un dato forte potrebbe spingere al rialzo i rendimenti statunitensi e portare lo yen a testare nuovi minimi.
L'attenzione degli investitori si concentrerà sulla decisione della Banca centrale europea nel corso della giornata, con l'euro ora in calo dello 0,2% a 1,0544 dollari.
La sterlina si attesta a 1,2082 dollari, in calo dello 0,2%.
Contro un paniere di valute, il dollaro è in rialzo dello 0,19% a 106,729.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Antonella Cinelli)