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Zona Euro, mercato immobiliare commerciale potrebbe essere in difficoltà per anni - Bce

Pubblicato 21.11.2023, 12:30
© Reuters. Bandiere europee a Francoforte. 8 luglio 2020.  REUTERS/Ralph Orlowski/File Photo
EUR/USD
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FRANCOFORTE (Reuters) - Il mercato immobiliare commerciale della zona euro potrebbe essere in difficoltà per anni, lasciando esposti i portafogli creditizi delle banche, i fondi di investimento e le compagnie assicurative.

E' quanto emerge da un articolo per Financial Stability Review pubblicato dalla Bce.

La debolezza economica e gli alti tassi di interesse hanno depresso i prezzi degli immobili nell'ultimo anno, riducendo la redditività delle società real estate e mettendo in discussione il modello di business del mercato immobiliare commerciale.

Il settore non è abbastanza grande da creare un rischio sistemico per le banche, ma potrebbe aumentare gli shock in tutto il sistema finanziario e avere un forte impatto sulle società finanziarie, dai fondi di investimento alle compagnie di assicurazione, ovvero quelle che vengono definite 'banche ombra'.

"Sebbene le dimensioni relativamente limitate dei portafogli immobiliari commerciali delle banche implichino l'improbabilità che da soli portino a una crisi sistemica, potrebbero svolgere un ruolo di amplificazione significativo in caso di stress di mercato più ampio", si legge nel documento.

I mutui residenziali costituiscono circa il 30% del portafoglio prestiti delle banche, mentre gli immobili commerciali rappresentano circa il 10%.

"Risultati negativi su questo fronte provocherebbe perdite ingenti anche in altre parti del sistema finanziario che sono esposte in modo significativo al settore immobiliare commerciale, come i fondi di investimento e gli assicuratori", ha aggiunto la Bce.

© Reuters. Bandiere europee a Francoforte. 8 luglio 2020.  REUTERS/Ralph Orlowski/File Photo

Esaminando un campione di prestiti bancari alle imprese del settore immobiliare, la Bce osserva che il recente aumento dei costi di finanziamento potrebbe far raddoppiare la quota di crediti concessi alle imprese in perdita, fino a raggiungere il 26%.

Se le condizioni di finanziamento più rigide persistono per due anni, come previsto dai mercati, e le imprese devono rinnovare i prestiti scadenza, questa percentuale salirebbe al 30%.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Andrea Mandalà)

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