di Angelo Amante e Gavin Jones
CATANIA/ROMA (Reuters) - La popolarità del ministro dell'Interno Matteo Salvini è destinata a salire, dicono gli analisti, a seguito dell'indagine a suo carico sulla nave Diciotti, mentre è braccio di ferro con l'Europa alla vigilia dell'esame dei conti pubblici, in autunno.
Il ministro e vicepremier leghista ha autorizzato nel fine settimana lo sbarco a Catania di circa 150 persone a bordo della Diciotti, nave della Guardia costiera italiana, dopo averle bloccate per dieci giorni in attesa di un sostegno europeo sulla redistribuzione dei migranti.
La procura di Agrigento ha indagato il capo del Viminale e il suo capo di gabinetto per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio.
"La recente storia italiana mostra che le inchieste sui leader politici possono di fatto aiutarli a guadagnare popolarità", dice Lorenzo Pregliasco, sondaggista cofondatore di You Trend.
"Il magistrato ha fatto un enorme favore a Salvini. In questo modo lo trasforma in un martire", aggiunge Francesco Galietti, capo della società di analisi politica Policy Sonar.
Il sostegno alle posizioni del capo del Carroccio adesso potrebbe crescere, "perché come conseguenza delle indagini, il tema immigrazione illegale sarà al centro dell'agenda dei media per più giorni o settimane", sottolinea Pregliasco.
A fine luglio, prima che scoppiasse il caso della nave Diciotti, la Lega era al 30,3% dei consensi, secondo il sondaggio condotto da SWG per il Tg La7.
LA PARTITA EUROPEA
L'Italia non ha ottenuto dall'Unione europea l'aiuto richiesto per ricollocare i migranti della Diciotti minacciando ritorsioni. Il vice premier Luigi Di Maio ha proposto di tagliare il contributo a Bruxelles, mentre il premier Giuseppe Conte ha detto di lavorare "per porre una riserva all'adesione dell'Italia al piano finanziario pluriennale [2021-2017] in corso di discussione", che deve essere adottato all'unanimità.
La Commissione ha replicato che le "minacce" non aiutano a trovare soluzioni.
Voce fuori dal coro quella del ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, secondo il quale "pagare i contributi all'Unione europea è un dovere legale dei membri".
Secondo un sondaggio mandato in onda ieri da Skytg24, l'80% degli intervistati sostiene la linea dura del governo rispetto all'Europa.
Il consenso interno può rafforzare l'intenzione del governo di ottenere dall'Europa maggiore flessibilità in vista della prossima legge di Bilancio e il sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, non ha escluso lo sforamento del tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil per crescita e investimenti.
Per Galietti, "maggiore è l'attenzione sui migranti, più il governo può usare questo argomento per trattare sulla politica fiscale".
Bruxelles deve dare il via libera all'aggiornamento al Def e alla prima manovra del governo giallo-verde, in un contesto in cui il mercato obbligazionario è appesantito dai dubbi dei mercati sulla politica economica dell'esecutivo.
I commissari Ue sono in scadenza nel 2019. Di Maio ha parlato per loro di "giorni contati", pronosticando per le elezioni europee in programma a maggio un risultato favorevole alle forze politiche anti-sistema.
"Non vedo un collegamento diretto tra quella che può essere la questione immigrazione e la questione deficit", dice l'analista Gianluca Ziglio, di Continuum economics. In ogni caso, è probabile che l'Italia si stia muovendo "in vista di un potenziale negoziato con l'Ue per quanto riguarda il bilancio europeo, e quindi anche le quote dell'Italia", aggiunge.
IL RUOLO DELLA CHIESA E QUELLO DELL'ALBANIA
Salvini ha sbloccato dopo giorni la situazione della Diciotti ottenendo dall'Albania (che non fa parte dell'Ue) e dall'Irlanda l'impegno ad accogliere 20 persone ciascuno.
La maggior parte dei migranti, oltre 100, rimarranno sul territorio italiano, ospitati dalla Chiesa, "a costo zero" per i contribuenti, come annunciato dal leader della Lega.
Ieri papa Francesco ha detto che i migranti andranno in un centro a Rocca di Papa, nei pressi di Roma.
Avvenire, quotidiano della Conferenza episcopale italiana, riporta che alla primavera 2017 136 diocesi italiane ospitavano circa 25.000 persone. Quell'anno, secondo i dati del Viminale, sono sbarcati in Italia 98.076 migranti.
La stessa Cei ieri ha invitato a "non fare politica sulla pelle dei poveri".
L'associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione ricorda invece che i trasferimenti in Albania potranno avvenire solo per effetto della libera scelta del richiedente, poiché Tirana non è parte della Ue e le sue norme in materia di protezione internazionale non sono conformi al Sistema Comune Europeo di Asilo.
--Ha collaborato Phil Pullella