ROMA (Reuters) - Il presidente del Consiglio e leader del Pd Matteo Renzi sta valutando se avanzare una proposta di modifica alla nuova legge elettorale prima del referendum costituzionale del 4 dicembre.
Ma eventuali interventi del Parlamento per cambiare l'Italicum sarebbero successivi alla consultazione, anche perché i partiti di opposizione non sono disponibili a discuterne prima, e Renzi non è intenzionato a mettere di nuovo la fiducia sulla legge, come fece nel 2015.
Lo indicano alcuni dirigenti di primo piano del Pd sentiti da Reuters.
"Tecnicamente basterebbe anche una settimana [per cambiare l'Italicum]. Ma l'altra volta la legge è passata con la fiducia al governo. Stavolta hai le opposizioni che chiedono di aspettare, e un quadro incerto. Politicamente non si può fare", ha riferito un dirigente del Pd esperto di Italicum secondo il quale è difficile che prima del referendum si vari una riforma in Parlamento, come vorrebbe quella parte della minoranza Pd che lega la riforma della legge al suo "sì" al referendum costituzionale.
Oggi, ai microfoni di Radio Popolare, il premier ha dato la disponibilità "vera, sostanziale, puntuale ad andare a vedere le carte", cioè le proposte di modifica. Il primo appuntamento per la verifica sarà la direzione del Pd convocata il 10 ottobre.
Renzi, che considera l'Italicum la migliore legge elettorale possibile, ha aperto a modifiche - chieste sia dalla minoranza Pd che dai centristi della maggioranza di governo - perché spera di aumentare il consenso al referendum costituzionale, i cui esiti al momento sono piuttosto incerti [nL5N1C91W5]. Inoltre, secondo i sondaggi elettorali, il sistema attuale, un proporzionale con premio di maggioranza ed eventuale ballottaggio, favorirebbe la vittoria del M5s.
Lunedì prossimo dunque è probabile che la riunione democratica ospiti una carrellata di proposte, dicono due dirigenti che preferiscono restare anonimi. In casa Pd ce ne sono almeno quattro: il Mattarellum 2.0 della sinistra dem [nL8N1A65CF]; l'introduzione delle coalizioni voluta dal ministro della Cultura ,Dario Franceschini, al posto delle singole liste; la proposta di Luciano Violante di rendere valido il ballottaggio solo se vi partecipa il 50% degli elettori (altrimenti varrebbe il risultato del primo turno); l'idea di abolire le candidature in più collegi rendendo possibile gli apparentamenti tra partiti, ma solo al secondo turno.
Difficile capire se in direzione Renzi - che spesso decide in solitudine e ama i colpi di scena - svelerà la sua proposta o ne sosterrà una delle altre, cercando di ricompattare il partito.
Un membro della segreteria dice che ci saranno "proposte specifiche".
Un dirigente parlamentare dice solo "vediamo".
(Massimiliano Di Giorgio)
Per una panoramica su mercati e notizie in lingua italiana con quotazioni, grafici e dati, gli abbonati Eikon possono digitare nel Search Box di Eikon "Pagina Italia" o "Panorama Italia".