di Steve Scherer e Gavin Jones
ROMA (Reuters) - Dopo una campagna elettorale agitata, che secondo i sondaggi si concluderà con uno stallo in Parlamento, toccherà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella cercare una soluzione per formare il nuovo governo.
Fin ad oggi Mattarella, 76 anni, un passato nella Democrazia Cristiana, noto per la sua riservatezza e per essere refrattario alle polemiche, non ha parlato se non per invitare gli italiani a votare, perché l'astensione fa male alla democrazia.
Ma elezione dopo elezione, il ruolo dell'inquilino del Quirinale è sempre meno cerimoniale e sempre più politico.
"Quello di Mattarella dopo le elezioni sarà un ruolo difficile, ma è bene attrezzato per farlo. Ha tutta l'esperienza di un ex democristiano per trovare qualche tipo di accordo", dice Roberto D'Alimonte, docente di politica all'Università Luiss di Roma.
Il nuovo Parlamento si riunirà il 23 marzo, dunque ci saranno almeno tre settimane di negoziati prima di insediare un nuovo governo.
Se Mattarella non riuscisse a persuadere le forze politiche a un accordo, sarebbe costretto a indire le elezioni anticipate. Ma fonti vicine al presidente dicono che sarebbe estremamente riluttante a concedere il ritorno alle urne, anche perché il nuovo voto potrebbe non essere risolutivo.
Gli ultimi sondaggi pubblicati la settimana scorsa, prima del blackout elettorale, indicano che il centrodestra avrebbe più seggi in Parlamento, ma non la maggioranza per governare.
In quel caso, Mattarella potrebbe chiedere a un esponente di centrodestra di formare un governo. Oppure potrebbe rivolgersi a Luigi Di Maio, il leader del M5s, il partito che potrebbe conquistare il più alto numero di seggi.
Ma potrebbe anche optare per una figura al di sopra delle parti, un tecnico, che raccolga consensi trasversali sul modello di Mario Monti nel 2011.
MANI LIBERE
Il costituzionalista Michele Ainis dice che, senza maggioranza certa, Mattarella potrebbe scegliere come premier "una figura di secondo piano, qualcuno di cui al momento non si parla", che poi dovrà ottenere la fiducia delle Camere.
I negoziati parlamentari riguarderanno prima i candidati alla presidenza di Camera e Senato. Un processo che potrebbe avvenire prima del'individuazione del nuovo premier e che potrebbe aiutare a capire verso che tipo di maggioranza si sta andando, aggiunge Ainis.
Per Francesco Galietti, che guida l'agenzia di consulenza Policy Sonar, Mattarella potrebbe provare a tener dentro anche i cinque stelle, nonostante i difficili rapporti con gli altri partiti.
Secondo Galietti, con metà dell'elettorato che non vota o vota per partiti anti-establishment, il presidente potrebbe decidere che è meglio avere i 5 stelle in casa che fuori.
-- Ha collaborato Massimiliano Di Giorgio