ROMA (Reuters) - Abi e Confindustria hanno siglato oggi a Palazzo Chigi, sotto l'egida del governo, un protocollo per promuovere le nuove misure di recupero crediti, introdotte quasi due anni fa e mai applicate dalle banche.
L'accordo riguarda l'utilizzo del cosiddetto 'Patto Marciano' alle imprese e del Pegno mobiliare non possessorio a garanzia dei finanziamenti bancari, disciplinati dal decreto legge 59 del 4 maggio 2016.
"Occorre dare ossigeno alle imprese dal punto di vista del credito e proseguire nel consolidamento del sistema bancario. Mi auguro che Confindustria e Abi mettano tutta la loro forza nel diffondere questo protocollo tra i loro associati", ha detto il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni.
Il patto Marciano è un contratto di cessione, stipulato su base volontaria tra le parti, che consente alla banca di escutere il bene posto a garanzia del finanziamento in caso di inadempienza protratta per sei mesi, senza passare per il giudice.
Il ministero dell'Economia ha stimato che il nuovo strumento potrebbe ridurre di circa tre anni, dagli attuali 7-8, i tempi medi di escussione delle garanzie.
Finora tuttavia nessuna banca lo ha applicato, dice Fabrizio Pagani, capo di gabinetto del ministro Pier Carlo Padoan.
"Le banche hanno il timore di perdere clienti se agiscono come 'first mover' nel proporre il Patto Marciano", spiega.
Il protocollo mira a superare l'empasse anche tramite l'allungamento di mutui immobiliari aziendali fino a 30 anni. "Questo è un segno di fiducia", dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.
Il pegno non possessorio consente di estendere la garanzia sul credito ad altri beni rispetto a quelli originariamente individuati. Il debitore può continuare ad utilizzare i beni in pegno, che devono essere però iscritti in un apposito registro informatizzato.
Il protocollo facilita l'adozione della nuova forma di garanzia permettendo di considerare gli immobili dell'impresa come strumentali e non come elemento di patrimonio.
L'accordo di oggi è "l'acceleratore di un processo che sta prendendo velocità proprio in questi mesi" con il "forte calo delle sofferenze", dice Padoan.
Il prossimo passo è la presentazione in Parlamento dei decreti attuativi della riforma fallimentare, attesi entro un mese secondo una fonte a conoscenza del dossier.